sabato, gennaio 9

Tre per Uno... o forse nessuno


Una riflessione sciocca (sciapa) mi s'è ingarbugliata nella mente un paio di giorni fa, sul passaggio d'anno per cui, sorridendo, ci diciamo "ci vediamo l'anno prossimo", ed aggiungiamo un anno di più mentre sostituiamo il calendario a muro.  Le ore d'attesa talvolta possono essere fonte d'ispirazione, e così il cursore s'è spostato sull'idea d'attribuirmi una età. Già, perchè fra le cose che si dicono è che ciascuno ha quella che si sente... e più o meno seriamente me lo sono chiesta, a metà strada dell'età segnata come il "mezzo di cammin di nostra vita".
Così ho corso con le sensazioni lungo il corpo accidentato; le sue forme ottocentesche un po' assottigliate dal lungo lavoro fisico, alleggerite per non gravare qualche osso che non è più lo stesso. Le cicatrici di questa allegra battaglia che è la vita sparse in senso lungitudinale sull'addome, nelle ossa stesse, ad inanellare un dito. I regali del tempo ad incorniciare la bocca, ad irradiarsi dagli occhi come il sorriso che alla fine trovo sempre in fondo allo specchio... no, non mi pare d'avere la mia età. Non quella segnata sulle mappe anagrafiche che lascio in giro nei cassetti, sperando che si dimentichino del passare del tempo. Questo corpo è un po' più vecchio di sé!  Significa che, comunque vada, mi parrà d'aver vissuto più a lungo; come quando si ha una giornata intensa e piacevole, che pare d'essere stati nelle cose per il doppio delle ore!
La bilancia pende in favore della vecchiezza.

Per l'anima mi piace credere che sia la scia d'altre mille, e quindi molto più vecchia del computo civile. E se non ricordo tutto, alle volte sorprendo delle memorie ancestrali compiersi, magari in una ricetta di cucina apparentemente inventata, che scopro originaria della terra avita. Mi piace credere che sia l'intersecarsi di migliaia di anni, che rende meno dissimile te da me; che rende le profondità che oggi si scrutano, che oggi ho scovato io, e domani toccherà a te mostrarmi, non più appartenente a qualcuno, ma condivise... E' un'anima sola, è mia, ma anche altrui. Ma, come abbiamo detto, alla fine quando sei così vecchio, così grande, così profondo... sei anche il contrario.
Palla al centro.

E qui, vediamo come va a finire...
Perchè il mio cuore non ha gli anni che dimostro. E' un cucciolo di cuore, un bambino curioso; quando s'innamora, ama per la prima volta. Quando sorride o gli piace qualcosa, è sempre con l'intensità della prima volta. Così anche quando è arrabbiato, ferito o deluso; sente tutto il dolore del mondo, perchè anche quello,  come il resto, accade per la prima volta. Pensa che sia la sua la sofferenza più grande, come lo è stato l'amore, come lo è stato il ridere di un attimo fa.
Ecco, alla fin fine mi sembra che finisca in parità. L'età è la metà ma non la meta del cammino, e se le cose  banalmente sono quelle che sembrano,  l'uomo, come l'universo, non ha  un punteggio giusto e nemmeno un senso di marcia. Sono entrambi, specchi uno dell'altro, una rete di collegamenti che ha alla base la tensegrità (#) che permette al sistema di restare in equilibrio. In qualche modo. Ancora per oggi.


Il mio corpo è in accordo con la mia mente, la mia mente con le mie energie, le mie enrgie con il mio spirito,
il mio spirito con il Nulla. 
Ogni volta che la minima cosa esisente o il più flebile suono mi raggiunge, sia esso lontano dietro l'ottavo confine, o a portata di mano tra le mie sopracciclia e le mie ciglia, io sono costretto a conoscerlo.
tuttavia non so se l'abbia percepito con i sette orifizi del mio cuore e le quattro membra, o l'abbia saputo col cuore e l'addome e gli organi interni...
(Libro di Lieh-Tzu)


(#) "Strutture tensegritive ottengono forma e forza dalla contrapposizione di elementi che resistono alla compressione e altri che sono sotto tensione, creando in tal modo un sistema in pre-stress"(http://www.anatomytrains.it/?page_id=245).

13 commenti:

Marisa ha detto...

Un post bellissimo e malinconico pieno di ardore e di speranza e mi conforta la scelta del vocabolo "vecchiezza" invece di "vecchiaia".
Un vezzo poetico che suona più dolce ed esprime, strano a dirsi, la freschezza tipica della giovinezza.
Al contrario "vecchiaia" trasuda la pesantezza degli anni passati tesi unicamente verso lo spegnersi della vita.
Che importanza può avere l'aspetto che mostriamo se l'animo vibra ancora di sentimenti puri e delicati?
Che importa se il mondo è reso cieco dalle proprie meschinità se dentro quell'aspetto che ci addolora c'è tanta dolcezza?
Ama quel cucciolo di cuore che è in te e sorregilo nel cammino perchè è la vita che palpita.

il mio nome è mai più ha detto...

Sì, un post pieno di emozioni. Quasi poetico.
Così scopro che non sei una trentenne, come m'eri parsa, ma una donna che ha più o meno la mia età.
Sai, io son fatta male, e al contrario degli altri: ho un aspetto esteriore che certo non può imbrogliare, anche se 51 anni non me li dà nessuno. Ma ho il cuore secco, arido, praticamente prossimo alla necrosi.
Salvo miracoli, ai quali non credo.
Tentata anch'io, soprattutto in passato, da certe teorie orientali, mi ritrovo spesso a chiedermi che male ho fatto, per meritare tutto quello che m'è accaduto.
Come minimo sarò stata una spregevolissima donna di malaffare.:)
Buona domenica e un abbraccio, Lila.

Madama Dorè ha detto...

Bellissima l'immagine di quel cuore cucciolo che salta su e giù e non ha età perchè non si ha mai l'età finchè il cuore è disponibile all'amore, alla curiosità, alla sensibilità verso gli altri, all'entusiasmo verso la bellezza sparsa gratuitamente nell'universo. Complimenti per il modo in cui esprimi le tue emozioni.

maria rosaria ha detto...

quella palla al centro è lo specchio che divide i due gatti. è lo spartitraffico tra l'interiorità e ciò che la vita ha fatto di noi esteriori. una riflessione mica tanto sciapa!?
bacio

Anna Righeblu ha detto...

Un post bellissimo... Mi piace quell'immagine interiore di cuore senza età, che fa palpitare l'animo e rende meravigliose le emozioni...

Un abbraccio

ANTONELLA ha detto...

Sento come te: l'amore è sempre nuovo tutte le volte che ci abita perchè è come una stagione e la stagione non ricorda mai la precedente ma si manifesta naturalmente. L'amore non è una cosa ma è un accadimento dentro noi stessi e solo un cuore che risce a svuotarsi ed ad aprirsi può farlo. Non è facilissimo. Molte persone danno la colpa agli altri per la propria incapacità di crepitare un evento palpitante, per i più fortunati il tempo è la cifra che permette di esprimere l'amore che proviene da se' stesso e da lì che si radica. bacio grande

Lila ha detto...

@ Marisa
vecchiezza piace anche a me molto di più. Attenua il senso del passare del tempo.
è bello il tuo post, e mi da coraggio, in questi giorni in cui l'umore oscilla tra caldo e freddo, come il tempo!
Grazie

@enne
accidenti... mi sa che ho esagerato?! anagraficamente sono una trentacinquenne e mezzo, anche se ora mi avvio pendo per i trentasei. Ma come si può dire? a volte mi sento tutti gli anni dei miei pazienti, sopratutto in questi giorni che, parlando con i medici, mi sono ritrovata a dire le loro stesse parole!
Allo stesso tempo mi sento giovanissima; dopo aver lavorato con una donna di 98 anni, tutti mi sembrano giovani. E' davvero quello che uno sente, che fa la differenza; e l'umore con cui la prende! :)
e non credere... per le teorie orientali potrebbe anche essere che queste difficoltà grandi che hai siano un trampolino "evolutivo"! (oggi sono di un ottimismo cosmico)
un abbraccio forte!

@ madama Dorè
è vero che non si ha mai un'età, finchè il cuore è disponibile ad amare! solo se rinuncia, credo, si invecchia!
bello il tuo commento, ed il tuo blog bambino!

@mariarosaria
grazie... la riflessione sciapa era l'inizio della faccenda, e riguardava i puledri mi hanno detto che un puledro, nato per esempio nel dicembre 2008, all'inizio di gennaio 2010 conta già due anni; infatti pare si tenga presente l'anno di nascita e non i compleanni come facciamo noi uomini per datarne l'età.
!!! poverini!

@ anna righeblu
grazie; mi pare che qui stiamo facendo un bel club di persone senza età!
un abbraccio a te

@ Antonella
che dire? ti sei espressa benissimo! Come dici tu e anche Madama DOrè (e così mi pare che essendo in tanti dovremmo proprio aver ragione ;-) ) dipende dalla disponibilità nostra l'amore, la gioia, la giovinezza.
baci

@ AmosGitai
auguri anche a te.. quanto a votare..ci dovrò pensare un po' su non mi pare ci siano in giro 'sti film eccezionali!

Unknown ha detto...

quando si è bambini l'unico desiderio è quello di diventare grandi, quando l'età adulta arriva senza bussare vorresti tanto ritornare bambina.
l'età è solo una cifra, una categoria sociale per incanalare le persone e inserirle in una fascia, imponendo loro, a secondo della categoria a cui appartengono, comportamenti, usi, modi di dire e fare.
un po’ di tempo fa ho incontrato sull'autobus un vecchietto, gli ho ceduto il mio posto, dopo avermi ringraziato mille volte ha iniziato ha parlare e lì ho scoperto non un vecchietto con un bastone come compagno di viaggio, ma una persona dagli occhi giovani, dal cuore frizzante, dall'animo fresco.
la giovinezza non è scandita dal corpo, come la società spesso vuol far credere, ma dalla mente e dal proprio cuore.
complimenti per il post, molto interessante e con parole "fresche".
un saluto cara Lila.

albafucens ha detto...

mi piace questa tua idea di attribuirti un 'età..
il tuo descriverti che trovo molto intenso e delicato, il tuo comparare l'anima..
"E' un'anima sola, è mia, ma anche altrui."

ed infine il cuore..
mi piace perchè è proprio così che deve essere riuscire a roprovare ogni volta le stesse emozioni e sensazioni come fosse la prima..

bellissimo post
e il cucciolo che è in te.. cerca di coccolarlo più che puoi perchè possa continuare a stupirsi sempre..

un abbraccio

albafucens ha detto...

mi piace questa tua idea di attribuirti un 'età..
il tuo descriverti che trovo molto intenso e delicato, il tuo comparare l'anima..
"E' un'anima sola, è mia, ma anche altrui."

ed infine il cuore..
mi piace perchè è proprio così che deve essere riuscire a roprovare ogni volta le stesse emozioni e sensazioni come fosse la prima..

bellissimo post
e il cucciolo che è in te.. cerca di coccolarlo più che puoi perchè possa continuare a stupirsi sempre..

un abbraccio

Lila ha detto...

cara Aria,
condivido evidentemente in pieno quanto dici, anche perchè, col mio lavoro, mi capita spesso di notare il sovvertimento età biologica-età vissuta; ci sono persone di trent'anni che credono che niente possa cambiare, e che sono quindi già vecchi. Ci sono persone che a settant'anni ancora sono in grado di apprendere e modificare il mondo. Questi, sono i giovani!
un caro saluto


@ albafucens
stanotte ho sognato un gatto grigio che giocava in camera mia... chissà che il mio cuore non sia quel certosino coccolone!
comunque è il mio cucciolo, e cercherò di curarlo. Grazie! un abbraccio

il mio nome è mai più ha detto...

Tesoro mio, hai esagerato sì.
Se avessi ancora 36 anni mi sentirei una tigre. :)
Oppure no, chi lo sa.
I miei 36 anni erano impelagati, di già, in un matrimonio che aveva mostrato subito i suoi limiti.
mah.

Lila ha detto...

@ enne
...però l'avevo detto che l'età è la "metà" del cammino!
:)
io mi sento una tigre, è il mio segno zodiacale cinese d'altro canto. Un tigre con qualche cicatrice, oggi una di più, sparse tra il corpo il cuore e l'anima. Una tigre ancor cucciola però.
Certo, tu ne hai passate di tutti i colori! Eravate sposati da molto?