sabato, gennaio 10

La via del bello 1 (e adesso, siamo seri!)


dio ha quattro qualità ed è quando le sviluppate che potete comprenderlo. Esse sono: amore, bellezza dolcezza e splendore. È sufficiente coltivare l’amore per ottenere le altre tre. Quando siete pieni di amore per il divino immanente in tutta la creazione, quella è la fase della bellezza; quando siete immersi nel mare dell’amore Universale raggiungete il culmine della dolcezza; quando la vostra mente perde la sua identità e si fonde con la mente Universale, allora c’è splendore indescrivibile”.


LA BELLEZZA DELLA FORMA:

“l’occhio non vedrebbe mai il sole se non fosse simile al sole, né l’anima vedrebbe mai il bello se non fosse bella” (Plotino I 6,9-30,32)

Parlando di un argomento tanto sfuggente, è necessario soffermarci per prima cosa sull’apparenza della manifestazione, quindi su quella parte di Dio che l’occhio percepisce scambiandolo con il Vero.

Ciascuno di noi ha un concetto diverso della bellezza, e se possiamo rinvenire nella letteratura (e/o arte) dei canoni (la Regola Aurea, per esempio), questi hanno, fino all’era moderna di confusione, una attinenza con dei principi supremi, dunque con dei dettami che hanno lo scopo di manifestare l’armonia percepita.

Con questo non voglio affermare che sia necessario un appiattimento, un riprodurre istericamente solo cose riconosciute “giuste e perfette”, ma piuttosto l’applicazione di determinati principi comportterebbe il mantenimento di una nota armonica che nella vita di ogni giorno si riflette nelle azioni compiute.

Il concetto che ciascuno di noi applica alla maya e che ci fa affermare che una cosa è bella o meno, non è discutibile, ancorché si ricordi che “la Bellezza è negli occhi di chi guarda”, detto all’apparenza sciocco, ma che si riallaccia al concetto espresso con le parole di Plotino.

Se riconosciamo bella una persona o cosa è perché, per il nostro livello percettivo, essa rispecchia in una qualche misura la Bellezza suprema, per il grado che ci è dato di comprendere. Secondo la psicologia amiamo negli altri qualcosa di noi, che ci appartiene e che ci piace in noi stessi, e parafrasando il concetto, amiamo negli altri quel riflesso di luce che è già nostro; per cui si evince che le sensazioni di felicità che proviamo con/attraverso l’amato, sono nostre, non dovute all’altro ma a noi stessi che riusciamo a manifestare quella luce, quell’amore che è già in noi.

Osservando un tramonto ciascuno può avere una emozione o percezione diversa, a seconda del punto di vista con cui stia guardando. Un animo romantico percepirà il momento struggente ed incantevole, il pittore coglierà i colori, l’innamorato l’emozione di amare in quel momento atmosferico che tanto piace ai poeti. Qualcuno meno sensibile, o forse solo oggettivo, di fronte ad uno spettacolare tramonto romano, di sfondo alle superbe architetture antiche, potrà osservando i colori cangianti, osservare che tanta magnificenza è frutto… dello smog!

Ecco che quasi verrebbe a crollare, come dice Voltaire, qualsiasi pretesa di parlare della bellezza, così fuggente ed ingannevole, se non fosse che ci resta ancora quella che è permanente: il Bello per eccellenza, che è raggiungibile quando non guardiamo più con gli occhi creati, ma con quelli della Creazione; con la percezione o meglio la Conoscenza dell’Essere, di Essere un tutt’uno con Quello, che è percepito, e che sta creando le forme innanzi a noi.

Tale bellezza la possiamo sperimentare attraverso lo stato orgasmico di unione con l’altro; quando tutto esiste ma allo stesso tempo non ha importanza in quanto evento a se stante ma come tratto del disegno di coloro che si uniscono; su qualunque piano tale unione avvenga, benché l’unione completa con ‘Dio’ venga in genere chiamata estasi.

3 commenti:

Mobu ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Lila ha detto...

"...Che cos'è l'amor
è un indirizzo sul comò
di un posto d'oltremare
che è lontano
solo prima d'arrivare
partita sei partita
e mi trovo ricacciato
mio malgrado
nel girone antico
qui dannato
tra gli inferi dei bar..."

Lila ha detto...

cos' Capossela.
Ma che cos'è l'amore è una domanda stratosferica, in un tempo in cui promettono pillole di ossitocina per scatenarlo nell'amata che non t'ama, nel cavaliere su bianco destriero che non arriva.
Chissà.
l'amore detta le condizioni della bellezza, con occhi senza canoni