venerdì, febbraio 25

"Possiamo ben credere
che capiremo quanto è semplice l'universo
soltanto quando avremo riconosciuto
quanto esso sia strano".  (Weehler)


Un augurio frizzante come l'aria, che questi giorni, preludio lento della primavera che verrò, siano per tutti fonte di ri-conoscimento e rinnovamento!
(scusate, sono un po' lontana questo periodo!)

domenica, febbraio 13

Almeno una volta nella vita: "E le gioie semplici...

...Sono le più belle..."
Così recitava una canzone del film San Francesco, l'unico santo, a dire il vero, che sinceramente non solo sopporto: mi piace.

Non nasce qui, ma dai piccoli particolari del camminare di questa mattina, le altre cose da fare nella vita:
16- camminare.. per camminare.
17- camminare magari "a piedi nudi nel parco", o almeno sentendo i piedi che cercano di entrare nella terra, perchè non siamo nati con le scarpe. Camminare nel fango e sull'erba, perchè non siamo (a parte qualche eccezione di rinascita) nati sull'asfalto.
18- camminare sentendo il corpo che si muove, le spalle che ruotano, le mani socchiuse, il polpaccio che sospinge in avanti, la colonna che spiraleggia verso il cielo.
19- camminare, annusando le mimose di febbraio, quelle che senza bisogno delle feste, son forti e signoreggiano sul lato dell'albero esposto al sole, e timide aspettano il calore dall'altro versante.
20- camminare osservando le code dei passeri, giallo arancio sotto il piumaggio anonimo; specchio d'ogni uomo semplice, che porta in cuore un sogno, e una piuma d'un colore speciale.

Buona piccola domenica!

sabato, febbraio 5

Almeno una volta nella vita... (messaggio in una bottiglia)

(continua dai post precedenti)
13- stendere su un filo un sogno chiuso in un cassetto
13- lasciar volare via qualcosa a cui si tiene
14- sedersi a mettere in ordine quello che resta
15- restare sorpresi della felicità d'aver ancora spazio per (fare) qualcosa.


Da adolescente pensavo di voler fare grandi cose.
Pensavo che avrei scritto poesie, poi magari un libro; un giorno avrei comprato LA macchina (quella che scegli, e ti sembra vada bene per sempre), avrei arredato la mia casa, guidato una moto nera... Volevo essere una giornalista della televisione,  scrivere articoli, insegnare, viaggiare.
Non credo d'aver mai voluto seriamente essere ricca, o credo che avrei fatto anche quello. I soldi non sono interessanti, se non nella misura del "quanto basta", e spero che mi bastino sempre.
In tutto questo volere e fare, con calma, al tempo, le cose si compiono, ma ho forse tralasciato un piccolo particolare; è avvenuto lo stesso, in modo parossistico, con le caratteristiche esplosive del vulcano, che prima o poi ti romba sotto ai piedi e tracima fiumi di rosso calore. Quanto più sta zitto a lungo, tanto più selvaggio esplode .Ho dimenticato, e sembra sfuggirmi ancora, l'amore.
L'amore, alla fine, resta.
In ordine, sul filo, nei cassetti, nel vento..., è l'unica cosa che riempie tutto. Anche l'assenza.

Amare è l'unica cosa che resta mi sempre da fare.
La nota che non si cancella dall'agenda.
L'amore è l'unica cosa, che resta sempre da dare.
Anche quando sei a mani vuote.