mercoledì, dicembre 21

"per ora"

Ti ho incontrato molte volte,
mi verrebbe da risponderti quando affermi che sembra siamo insieme da sempre. Mi sorprendo infatti a ritrovare in alcuni tuoi gesti, le emozioni e le movenze, i segreti e le illusioni di tutti quelli, che prima di te mi sono stati a fianco. In un modo o nell'altro, sai! non parliamo solo di amanti, ma sempre di amati; è come se li incontrassi a distanza di anni, o di chilometri, solo con la maturità che tu pari aver acquisito, poiché non riesco a sperare che sia la mia.
Mi pare, certo, d'aver cambiato punto di vista, su certe cose. Mi pare che aver percorso tutto il dolore possibile, nei mesi passati, in lunghe ore in cui ho scavato e denudato ogni ricordo che sono riuscita a trovare, abbia lasciato la mia superficie più liscia, nonostante da sotto affiorino ancora ben note asperità.
La magrezza del corpo è magrezza d'anima, almeno un po' di più d'un tempo, quel tempo in cui avresti voluto incontrarmi.

Non ti sarei piaciuta, dieci anni fa. 
Tutta questa vita doveva passare, perchè fossimo pronti a riconoscerci. E questo a prescindere da quello che sarà di noi, 'ché tanto è l'ora, che conta e non da resti; non da ricordi a cui attaccarsi, perché ho imparato che quanto eravamo felici ha la stessa valenza di quanto ho sofferto. Ieri non sono più.
Se so quel che è accaduto, l'emozione di allora è solo polvere e sudore che ho già asciugato. Così sarà di oggi, di ora, se non ora che invece siamo presenti in quest'incontro.

Ti ho incontrato molte volte, dicevo.
Nella storia simile di te e di lui, figli di insegnanti e ingegneri forse per vocazione zodiacale.
Nell'amore per i lanci col paracadute, che però non sopporta i voli pindarici. Io sono intensità d'aria, tu acqua e terra, e mi va bene così, perchè vorrei un posto dove tornare. E un posto dove portarti.
Nella ricerca di una carezza che allora non ti sapevo dare, perchè non sapevo di averla. Così è rimasta fra le mie dita fino adesso.
Nella serietà con cui ti prendi cura di me, come hai fatto sempre con altri volti e un solo voto, quello d'accendermi l'amore. L'Amore, anzi.
'Ché intanto che aspettavo di trovarti così, tutto assieme, ti ho visto sparso attorno, ed ho imparato a prendere da ciascuno, e a dare ogni volta quel ch'era necessario per avvicinarci.
Non ti sarei piaciuta dieci anni fa.  Come non ti sono piaciuta quando ci siamo trovati vicinissimi, l'ultima volta; solo che avevi quindici anni in meno e qualche chilo in più, e se uno ti mostrasse le foto che ti ho fatto, non ti riconosceresti. Potresti perfino dire che non sei tu, ma uno con un altro nome, eppure siete nati insieme, lo stesso giorno, per quindici anni. Quelli che ho dovuto aspettare per incontrarti.

"Dove sei stata tutto questo tempo?"
E tu? Perchè Lila lo sa, ha appreso mentre giocava con lo specchio: c'eravamo ora ma non sempre qui; oppure eravamo qui, ma non sempre ora.
Solo ora, finchè la linea dell'immmagine e del riflesso coincidono, possiamo essere qui.

domenica, dicembre 18

Premessa...

Appartenermi vuoi davvero, amico mio?
Tu di nessuno sei, se non di te,
e aneli me conoscer seppur ora,
neppur hai il cuore tuo veduto ancora.
Conoscilo e per prima cosa afferra
la tua prima materia da mutare,
i tuoi metalli tutti, la tua terra
dall’emozioni erosa, che son mare.
E l’aria, che l’animo compone
col fuoco riscaldare devi, piano,
poi mesci tutto ciò nel calderone,
è questo che noi maghi trasmutiamo!
Ponendo il detto sopra a cucinare,
raccolto il materiale da te stesso
vedrai come d’incanto t’apparire
che tutto ti compone pure adesso
che tu cercando vai nell’altrui cuore
il paio, l’altro, che ti dia l’ “Amore”!
Ancora appartenermi non vorrai,
ne’ me vorrai tenere tanto stretta
poiché formando il filtro scoprirai
che dentro ha(i) l’infinito che ti spetta
se immobile al tuo posto non ristai
e muovi, pur muovendoti giammai!



Benvenuti, nuovi lettori, e cari amici "vecchi", 
che passano, aspettano cercano; ciascuno di noi ha dei momenti in cui scrive altrove, in camera esterna se posso dire, e sospende il racconto di sé; ma non dimentichiamoci mai. 
L'attenzione ora, è verso un fuori, che mi sta dentro come un'appartenenza, che però (così avevo auspicato in questo scritto anni fa) non è un possesso egoico.. (e così sia), ma un'espansione di coscienza.