domenica, novembre 28

Mai è andato altrove, colui che parte

  Nessuna tappa può sembrar la meta
all’uomo che cercando va se stesso,
la vive, si, con l’animo poeta
cantando con stupore sempre intenso.
   Eppur appena varca il bel confine,
fra quel che fu anelato e il compimento
dell’atto che sognava, vede alfine
ch’è stato un illusorio movimento.

sabato, novembre 13

Pelle di pecora - pensieri d'autunno

Qualche anno fa, quando ho iniziato il periodo in cui facevo yoga, la mia insegnante aveva una bellissima pelle di pecora, per praticare; è molto diversa la sensazione che si prova nel muovercisi sopra, rispetto al classico tappetino, così decisi di comprarla anche io.
La mia pelle, però, era sempre troppo morbida, col suo pelo levato e non abbattuto secondo le linee del movimento; era un angolo soffice in cui il  corpo affondava senza prenderne possesso.
Il tempo e l'esercizio, tuttavia, mutano la fisionomia delle cose, oltre a quella personale.
Quando ti alleni ad osservare, e quando impari a farlo in silenzio, non è che poi improvvisamente ascolterai di nuovo prima la tua opinione e poi l'altrui. Ti dovresti riallenare al baccano dei pensieri, ma è tanto inutile, questo, che per lo più ci vuole una vita perchè avvenga il contrario.
Quindi me ne stavo ad osservare, l'altro giorno, quando vedo finalmente la pelle su cui mi scaravento ogni mattina per gli esercizi.
E' la pelle consunta che volevo anni fa, come quando, bambino, sogni le prime uscite, poi la patente, poi la casa da solo, pensando che ti diano più libertà, e perdi il tempo di guardare quello che sei.
M'aiuto con lo specchio, non so se perchè a guardarmi mi piaccio di più, oggi, o per piacermi di più con l'esercizio d'osservare, comunque è all'esercizio che  si riconduce il cambio di pelle.

Quella che ho sognato nuova, regalata dai miei pazienti: un abito apparentememente largo, ma stretto da indossare. Ed io ho pensato che si sarebbe adattato. Come le scarpe preferite, o quei vestiti un po' elasticizzati, che ti seguono in qualunque evoluzione.
La pelle s'adatta. La forma s'adatta,  non essendo la sostanza... cui si adatta scoprendola.
Per cui in sostanza, dopo essermi persa quella morbida superficie, ho comprato una nuova giovinezza all'Ikea (là si trovano anche pelli nuove) per affondarvi i piedi la mattina e scoprire che anche oggi è un giorno nuovo.
Poi però scivolo lentamente all'altro specchio, quello della mia prestesa vecchiezza; quella consunta pelle che possiedo da anni, distesa e che distendo con i primi movimenti, prima di guardarmi allo specchio, osservando come si scagli ogni giorno con più agilità attorno a sé, anche se il tempo gli ha poggiato un po' di polvere addosso. C'è l'aspirapolvere, infondo, che le rizza il pelo e la rianima!

Osservo. E mi accorgo, che la pelle in realtà e quella che giace sopra il sostrato del pavimento,  sotto il pelo arruffato e schiacciato dai piedi che danzano, che avevo scambiato per lei: è  liscia, come deve ad ogni età, e dopo qualunque uso, e sotto l'apparenza degli anni.
Osservando bene, nonostante le creme anti-age e gli stretching fisici ed animici, ora è il Tempo che vorrei sempre.
Oggi... è perfetto.

domenica, novembre 7

Se


Se puoi mantenere la calma
Quando tutti intorno a te la stan perdendo
E a te ne attribuiscono la colpa
Se puoi fidarti di te stesso quando tutti dubitano di te
Ed essere indulgente verso chi dubita
Se puoi aspettare e non stancarti nell’attesa
Mantenerti retto quando la falsità ti circonda
Non odiare quando sei odiato, e malgrado questo
Non apparire troppo buono, né nel parlare troppo saggio
Se puoi sognare e non abbandonarti ai sogni
Se puoi pensare e non perderti nei pensieri
Se puoi affrontare il trionfo e il disastro
E trattare ugualmente questi due impostori
Se puoi sentire le verità che hai dette
Trasformate dai cattivi per trarre in inganno gli ingenui
Vedere infranti gli ideali cui dedicasti la vita
E resistere e ricostruire con istrumenti logori
Se puoi fare un fascio di tutte le tue fortune
Giocarle a un colpo di testa o croce
Perderle e ricominciare da capo
E mai dire una parola di quanto hai perduto
Se puoi costringere cuore, nervi, muscoli
A resistere anche quando sono esausti
E così continuare, finché non vi sia altro in te
Che la volontà che dica ad essi : resistete
Se puoi crescere in dominio e mantenerti onesto
Avvicinare i grandi e non disdegnare gli umili
Se ti curi di tutti, ma di nessuno troppo
Se puoi colmare l’inesorabil minuto
Con sessanta secondi di opere compiute,
Tuo è il mondo e tutto ciò che è in esso
E, quel che più conta,
Sei un Uomo.
Rudyard Kipling



















Raccolgo questo fiore per dedicarlo a mio Fratello, in occasione del suo trascorso compleanno.
Con amore, nel tentativo si riesce o si muore. Ma la morte, diceva alcuno, è solamente il Principio.