domenica, novembre 28

Mai è andato altrove, colui che parte

  Nessuna tappa può sembrar la meta
all’uomo che cercando va se stesso,
la vive, si, con l’animo poeta
cantando con stupore sempre intenso.
   Eppur appena varca il bel confine,
fra quel che fu anelato e il compimento
dell’atto che sognava, vede alfine
ch’è stato un illusorio movimento.

6 commenti:

maria rosaria ha detto...

quante volte nella vita si prova una tale sensazione? eppure si è sempre pronti a ricascarci. bacio

Madama Dorè ha detto...

Siamo sempre noi con noi stessi ovunque andiamo.
Un saggio diceva che anche se salissimo sulla più alta montagna, non troveremmo altro che quello che noi stessi ci portiamo.
Bellissima. Un abbraccio.

Anna Righeblu ha detto...

Sensazioni che proviamo spesso... forse è possibile trovare il senso delle cose senza cercarle altrove ma guardandole in modo diverso.
Un abbraccio

Lila ha detto...

@ maria rosaria
eh si. occorre, manco a dirlo, prestare attenzione!
ti abbraccio

@ Madama Dorè
ben detto! Ma salire sulle montagne e scendere negli abissi è comunque bellissimo... se si viaggia leggeri.
Baci

@ Anna Righeblu
Credo proprio di si. Guardare un modo diverso è già un modo per superare se stessi!
un abbraccio a te

albafucens ha detto...

bellissimo post e sublime lo stile con cui lo hai scritto :))

siamo dei vagabondi erranti.. e forse un pò tutti esuli in questa vita, l'importante però è non rimanere mai fermi ma mettersi sempre in viaggio con quello che è il nostro bagaglio interiore e non smettere mai di stupirsi di fronte al miracolo della vita

Lila ha detto...

@ albafucens
rimanere attenti alle cose, non darle per scontate e raggiunte, conservare la curiosità dei bambini e con ciò, come ricordi, stupirsi sempre...
così si viaggia, pur non andando mai via... da sé!
un abbraccio