mercoledì, luglio 13

Aprire la valigia (e poi la mappa della Spagna -quinta parte)

Cordova, girando la Juderia
   Quando usciamo dalla Mezquita, stordite dal fascino dell'interno e dalla luce e dal calore esterni, ci soffermiamo nel cortile innanzi mandando a memoria i particolari e assorbendo l'esperienza, mentre tento di risolvere un problemino con la carta di credito. La brutta sorpresa è stata, infatti, un messaggio della banca che comunicava una richiesta di danaro doppia rispetto al previsto, per il noleggio dell'auto. Confesso che per qualche istante, invece che tra gli arabeschi, mi sono persa il cuore sotto il pavimento...  La testa se n'è fuggita fuori, e le gambe non avevano più molte fantasie, se non quella di uscire e "fare qualcosa".  Tuttavia ho lasciato che l'attimo passasse, e mentre mi riprendevo gli scatti con un balzo d'occhi verso le curve degli archi, ho capito che quel momento non sarebbe tornato.
E me lo sono goduto fino in fondo.

(Per i curiosi: alla fine trattavasi, ovviamente, di una specie di caparra, che viene restituita al momento in cui si rende l'auto. Il che, naturalmente, ha reso a me il respiro.)
La passeggiata per la Juderia, il bagno coi piedi nella fontana per far riaffluire il sangue in tutti gli anfratti del corpo, dopo che s'era concentrato negli occhi per lo stupore, la cena elegante con cameriere delizioso, e una sorprendente torta de queso, hanno concluso la giornata più che degnamente.
Tra le mura bianche e strette, innaffiate di buganville e di luna, il cuore ha ripreso battiti regolari, sognando già, al fresco del condizionatore, le meraviglie di domani.


Cordova, una chiesa per caso

Cordova, dopo il caffè!













La mattina scoviamo un localino veramente indigeno, per fare colazione prima di recarci al Palacio de Viana, decantato dalla guida come una deliziosa sorpresa. Ma la fortuna aveva voltato la faccia bendata altrove, e ci siamo ritrovate a contemplare l'esterno e le scritte sui muri (lunedì chiuso - ! -), e poi vicoli e chiese sulla via di ritorno... o della partenza.

   Chiusa la valigia, partiamo infatti alla volta di Granada, percorrendo una strada incantevole, che si snoda tra canzoni ripescate nella memoria di nastri e vinile, campi di girasoli e interminabili distese di ulivi. E devo dire che tanto sforza paga, in quanto l'olio qui in Andalusia, è veramente buono.  da per tutto.
 E anche il caffè.
All'ultima curva prima di intravedere Granada, facciamo tappa in un baretto per rinfrescar la schiena e corroborare lo spirito con la nera bevanda. Senza sapere quel che ci attende.


arrivo a Granada
Chi semina (la) fortuna, raccoglierà tempesta:

la fortuna purtroppo è rimasta alle nostre spalle, e ci troviamo a fronteggiare una città molto più grande dell'immaginato, e squassata dai lavori stradali, che sembrano in corso un po' ovunque!
Cerchiamo però di non perderci d'animo; neppure quando ci troviamo a girare in tondo, ad infilarci nella ZTL, a ripercorrere la stessa strada avanti e dietro perchè non si leggono i nomi delle vie, e il nostro piano ben congegnato per raggiungere l'Hostal sembra fallire sotto la pioggia incessante. Neppure con lo scoprire che qui fanno 15°, invece dei 30° previsti, o che è l'ora di punta e la strada è piena di pargoli urlanti che escono da scuola.

Con l'animo saldo (al volante e al dio protettore degli automobilistianoleggio) riusciamo, con una avvincente manovra, ad infilarci nel vicolo che porta alla Pension Suecia, attraverso un portale talmente stretto che devi proprio essere in perpendicolare, per passare.
Stretta è la via che conduce alla felicità, comunque, e noi stringendoci un po', riusciamo ad infilarci anche nella stanza della pensione, che si rivela deliziosa e sarebbe perfetta per due, ma è tremendamente stretta in tre; infatti ci sono due letti e un divano letto,  che però, una volta aperto, blocca il passaggio per il bagno (e la porta!) dai due letti. 
Diversi spostamenti di mobiletti più tardi, riusciamo ad uscire dalla stanza e iniziamo la visita alla città. L'Alhambra, su cui purtroppo non abbiamo potuto fare a meno di carcicare grandi aspettative, l'abbiamo prenotata (LINK QUI) per domani. 

Scendiamo dalla collina, e ci imbattiamo casualmente nella Cattedrale (l'ingresso è quasi nascosto da grandi palazzi), mentre cerchiamo l'Albaicin e el mirador de San Nicolas. L'interno barocco s'allontana molto dalle bellezze mudejar, e presto decidiamo di passare all'esterno, trovandolo molto più soddisfacente. forse per via di quei banchetti di spezie, cui rapiamo l'aroma col naso succhiando zucchero integrale a cristalli. Una sorta di tisana d'aria aperta!

Ci inerpicheremo poi sulla collina;  l'ardua impresa in effetti merita, se pensate a tutta la città vista dall'alto: rossiccia e fitta di tetti da un lato, dove emerge la Cattedrale e si scorge l'anello stradale che tange la città vecchia, e la campagna che se ne allontana. Bianca e fitta di tetti dall'altro oltre il quale, sulla piana dell'altra collina svetta l'ambita meta!

L'Alhambra, fortezza vecchia
Sospinte ancora una volta dalle bizzarre idee da turista ( mangiare!), perplesse e felici d'essere irradiate dal sole che ha finalmente riflesso i suoi allegri raggi sulla Sierra Nevada, facendone risplendere la bianca calotta, torniamo verso Campo del Principe, zona consigliata per le Tapas, nonchè a due passi dall'alloggio.
La cena è eccellente, fritta e abbondante. Poco altro ci rimane alla fine, se non desiderare che presto arrivino le 8.30 di martedì, per varcare le soglie della cantata meraviglia... 
- continua nel prossimo post :)  -


Granada, l'Alhambra, vista dalla moschea

8 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Mi hai fatto venire voglia di partire subito per la Spagna.Salutoni a presto

Lila ha detto...

@ Cavaliere oscuro del web
:) vale veramente! è uno dei viaggi da fare nella vita, almeno una volta.
un saluto a te

Madama Dorè ha detto...

Piano piano ché fa un gran caldo...ma il ricordo dell'Alhambra mi rinfresca parecchio. Ricordi che freddo? Un abbraccio.

Lila ha detto...

@ madamna Dorè
e come se lo ricordo! bubbolavo!
ma stiamo anticipando il finale ;)
un abbraccio per te

Baol ha detto...

Veramente un viaggio magnifico

Lila ha detto...

@ Baol
si, davvero. lo centellino, come un buon vino, pre gustarlo a fondo e farlo definitivamente mio :)

ila ha detto...

Ciao un salutino veloce veloce...poi tornerò con più calma prossimamente....

Lila ha detto...

@ Ila
ciao, un saluto a te, e.. ti aspetto :)