mercoledì, agosto 10

Il mio mondo di Oz

Ho letto di recente che non c'è bisogno di aspettare un viaggio, o un grande evento, per cambiare le cose. A volte in effetti, bastano delle piccole riconquistate libertà, o la volontà di riprendersi un'anima sgombra, o semplicemente accorgersi di volersi più bene, perchè qualcosa si muova.
In effetti, bisogna essere liberi, perchè il cambiamento avvenga.
Tuttavia non ci si può aspettare che accada con uno "snap", un semplice schiocco delle dita. La magia non è così semplice. Devi aver acquisito il potere di schioccare le dita, o accadono cose strane. Mi viene in tal senso in mente il film di Mary Poppins, quando i bambini mettono in ordine la stanza e il piccolo non riesce nemmeno a schioccare le dita; è in balia degli eventi, fino all'ultimo.

Oppure i libri di Terry Pratchett, quando parla delle sue streghe... che alla fin fine fanno cosa normalissime, ma le fanno in modo magico: standoci completamente dentro. Una delle frasi più belle è che "la cosa più difficile della magia, è non usarla"!
Ebbene, per farlo (non usarla) la devi padroneggiare. E per padroneggiare la magia, che è sostanzialmente l'energia delle cose, si deve conoscere

Dal momento che la conscenza inizia dalle cose semplici, dal minimo sindacale dell'esperibile, Lila ha ri-comincciato a conoscere il suo corpo. Sta indagando i difettucci visivi, cercandone i significati più eleganti e veri.  Così che forse, ad un certo punto, ci vedrà meglio. Più vicino. Più chiaro.

E poi, dato che Lila ha la tendenza ad andare altrove, dopo aver imparato a non fuggire, sta apprendendo a marcare un confine. A stabilire l'inizio e la fine del corpo, in modo che tutti quei movimenti che ci sono dentro, sappiano che le dita sono la fine del fisico.
L'inizio del viaggio, il posto da cui ritornare.
Avviene che, nel mio lavoro, si perda a volte il confine tra sé e la persona con cui si lavora per il recupero dell'armonia. Va bene, finchè non ci si confonde.
Allora ecco che, tracciando con lo smalto colorato le periferie del corpo, avviene che Lila si veda bene i piedi, adesso.

Si veda bene l'inizio e la fine delle mani. Riesca a contare fino a dieci, e poi tornare indietro, dopo che le cose sono andate.

Perchè le cose, tutte, vanno. Vanno i nostri pensieri. I nostri desideri. E "l'energia segue il pensiero", tanto che, direbbe l'amato Pratchett "la gente dovrebbe riflettere, prima di inventare mostri".
Insomma, quando l'altro giorno Lila s'è accorta che le è sfuggito un desiderio, l'ennesiama volta che stava andando via, l'ha visto con chiarezza. Ha vistoa anche che era bello. Buono.
S'è detta che forse, questo saper battere i tacchi è stato un nuovo inizio..per tanto tempo. Ed ora è iniziato.

E ci sarà una casa dove tornare. Un posto vicino dove fermarsi. Ci sarà, stando bene attenti a non rimanere prigionieri, una volta che non dovrà andare via. Anche se avrà sempre una finestra aperta.

3 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Profonda analisi interiore.Salutoni a presto

Madama Dorè ha detto...

Ci sono delle persone che vanno a fare i missionari in terre lontane lasciando senza aiuto i parenti prossimi e persone che fanno donazioni alle tribù in capo al mondo e non sanno dare un aiuto al vicino in miseria...quindi vedere quello che si ha sotto gli occhi trovo che sia cosa molto saggia. Un abbraccio.

Lila ha detto...

@ Cavaliere oscuro del Web
:) grazie, a presto.

@ Madama Dorè
:)
si, occorre un po' di coerenza con il mondo. Qualcuno tutto sommato forse lo scopre lontano, ma bisogna tener vicino ciò che si vuole.. salvare :)