mercoledì, agosto 26

Gli angoli senza spigoli

C'è un angolo di felicità (ora e qui) nel mio cuore quando smetto di contare i problemi, e spunto le cose, i movimenti, i sogni che stanno andando bene. Mi
o padre che sta meglio, mia madre più serena, i compromessi con la vita come comprare una seconda macchina se non si può cambiare casa, che Freddy e Nua hanno accettato per sorridere di più.

C'è un angolo di felicità  (ora e qui) nel mio cuore, quando vedo il volto innocente di Isa, quel ridere per ridere, le tristezze di un pianto devastante che non si fanno mai malinconie, l'irresistibile tenerezza della scoperta, quando negli occhi brilla la fiamma della conquista: raggiungere l'oggetto sulla sedia, sentirne il rumore quando cade, entrare di corsa in bagno gatonando, perchè ma-ma-ma-ma-ma ha lasciato la porta aperta, o il discutere con la porta chiusa dietro pa-pà-pa-pà.

C'è un angolo di felicità  (ora e qui) nel mio cuore, dove sono appoggiati i ricordi di quando arrivavo tardi al lavoro per scriverti dei momenti indimebticati, in cui ti ho pensato scattando foto, o appuntando parole sulla giacca per raccontarteli. E' l'angolo quello più in ombra, appena scuro, perchè il ricordo sbiadisce ma rimane la sensazione che si vive ora. La sensazione che si vive qui. E quella, solo quella da luce, perchè il cuore è tornato morbido, e gli angoli sembrano senza spigoli duri.

C'è un angolo ancora, ora e qui, nel mio cuore; è quello dove mi sposto ogni volta a guardare, badando che non sia mai lo stesso.  Cambio punto di vista, ed è sempre in questo che riesco a trovare le piccole gioie dimenticate, ricordando di gioire per le altre mille piccole cose che, alla fine dei conti, fanno felice l'anima. 

C'è un angolo di gioia, nel mio cuore. Qui, dove tutte le porte sono spalancate per  lasciar uscire la tempesta che ha tagliato i bordi,  e cambiato le geografie delle sue camere...
Dove tutte le porte sono spalancate, per uscire tutti, soprattutto chi non vuole restare in questo posto senza spazi chiusi, dove nessuno, tanto meno io, vi è prigioniero.  
E c'è sempre un angolo, dove fare arrivare di nuovo il vento. 


4 commenti:

Nella Crosiglia ha detto...

Lilla il tuo scritto mi incanta( e devo avere più tempo per leggere pure gli altri, per questo mi sono iscritta con piacere..)
Tu esprimi quello che vorrei essere e non sono più, sentire quel vento libero, far saziare il cuore, fermarsi sulle cose piccole , che diventano grandi , essere felici o almeno sereni per quello che ci accade di positivo.
Non sono tutto questo , la lacerazione è aperta, a volte non sanguina, ma è doloroso sopportarla...
Spero tanto in un tuo gentile ricambio!
Abbraccio , buon pranzo e grazie!
http://rockmusicspace.blogspot.it/

Lila ha detto...

Ciao Nella, grazie, verrò senza meno a leggerti, anche perché spero, domo lunghi mesi di silenzio, che le parole per raccontare la vita tornino a fluire, come accade al sorriso. Qualunque sia il dolore, sono certa che l'unico modo per superarlo e trovare le risorse in noi stessi, per tornare a sorridere e riderne. Qualcuno ci potrà indicare come fare, ma spetta a noi rimboccarci le maniche e i muscoli facciali, e lasciar tornare la luce nelle stanze del cuore. Un abbraccio!

UIFPW08 ha detto...

Passo per un saluto Lila.
a presto
Maurizio

Lila ha detto...

Bentrovato Maurizio!
Un caro saluto a te