Continuerò
a cercarti,
nei
sassi e nei fili d'erba, nell'oceano e nella goccia,
nel
vento e nel respiro, nel fuoco e nella scintilla.
Continuerò
a cercarti,
dovessero
volerci altri mille baci, mille altri inganni dei sensi,
tenuti
accesi, e totalmente persi di te, nei nomi con cui ti chiamavo.
Continuerò
a cercarti,
nel
pieno e nel vuoto, nel dietro e nel fuori,
nel
davanti e nel dentro, nel sopra e nel sotto,
a
nord, a sud, ad ovest, ad est.
Nello
zenit e nel nadir del mio cuore,
già
tre volte creduto uno di due, che si era fatti uno.
Nel
mio cuore creduto tuo, del nome con cui ti ho chiamato,
Continuerò
a cercarti,
perché
non sei mai stato via a lungo, e sei qui, perfino ora
che
ti sto errantemente anelando.
Per questo, continuo a cercarTi.
perché ti perdo nella stoltezza del mio desiderio umano
di leggerti in una forma, per poterti toccare.
Ti perdo nella schiavitù del mio desiderio umano,
di percepirti solo con i sensi che riconoscono le cose.
Ti perdo nella povertà del mio desiderio umano
di possederti come un tesoro, per contare di averti.
Ti perdo nella guerra del mio desiderio umano
che credendoti da me separato, lotta per conquistarti.
Ti perdo nel deserto del mio desiderio umano
che se non ti vede intero, crede che tu non sia.
Ti perdo nella bruttezza del mio desiderio umano,
che parla con parole che non hanno spazi e silenzi.
Ti perdo nella morte che è il mio desiderio umano
che si perde nello sconforto, ingannato dal tempo.
Continuo a cercarti.
E nella sapienza di una luce che brilla dietro la pagina,
nel governo dei sovrasensi che spremono l'impercettibile,
nella ricchezza del riconoscere l'oro puro dell'anima
che forma le cose, senza perdersi nella forma che vedo,
nella pace del sentirti dentro ciascun respiro, seppur non mio,
nella fertilità del pensiero che sale fino a rompersi per recepirti,
nella bellezza che è in ogni immagine, prima che se ne faccia cenere,
nella vita che scorre senza fine nella sua fine dal suo principio,
ti troverò.
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