sabato, marzo 21

i primi tre minuti


Questa mattina, in piena intuizione feng shui, o forse in preda a psicosi (c'è gente che sposta i mobili ogni giorno, per questo!!) decido di inserire una variante nella sequenza di ginnastica.
Mi cimento, quindi, nella posizione del loto Kundalini (qui trovate una immagine simile): afferro la punta degli alluci e mi produco in una prima esperienza...
Scopro che si può fare, di nuovo (mesi fa non era un problema che mi sarei posta) per quello che riguarda la lunghezza muscolare; mi scolpisco nella posizione, inizio a respirare, cerco il punto di equilibrio.
Mentre il pensiero vaga sulle analogie con la vita, rotolo all'indietro, forse sbilanciata dal moto immaginario.
Respiro. Riprendo. Non basta, ancora.
Inizio a flettere ed estendere le gambe, e dopo le prime incertezze rammento che a volte, per vedere bene, è bene chiudere gli occhi.

Sospendo.
Attacco il timer.
Respiro. Riprendo.

Oscillo, alle prese con il problema di centrarsi, ma qui è stabilito un tempo di esistenza, e le cose vanno veloci. Uno, due, tre... Arriva la percezione dell'asimmetria del movimento. Ci entro.
Gamba a gamba, a ciascun allungamento si profila una leggera, diversa torsione; l'oscillazione temuta del baricentro; la schiena che s'incurva cercando di cedere parte della sua lunghezza agli arti; il piede sinistro si flette meno del destro. Ci entro.
Come se il corpo si vuotasse, lo guardo dentro, rotolo in fondo a quel piede. Successiva: ascolto il piede destro, sciolto, in perfetta posizione, caldo, disteso. Raggruppo le sensazioni, le immagino, le ?sono'. Le trasporto a sinistra, e qualcosa si modifica.
Resisto nell'attenzione calibrata.
La schiena si raddrizza infilata dal respiro, che s'è incastrato in un ritmo regolare. Segue: piegare, spiegare, comprendere, imparare... Ci entro... è finalmente, sul trillo del timere, tutto è giusto e perfetto.

Qualche giorno fa Frankie Palla citava Isaac Azimov (qui) e mi sono chiesta (non proprio con tranquillità!) cosa farei se mi dicessero che mancano solo tre, cinque, (sono ancora pochi)... facciamo dieci minuti; anche se in fondo la quantità del tempo non importa, se come capita quando fai una asana i primi tre minuti sono anche gli ultimi.
La risposta, oggi, è che farei attenzione, fino al trillo del timer.

2 commenti:

Federico Distefano ha detto...

Se clicchi sulla foto, guarda il sole.
Sembra che rida...
:)

Lila ha detto...

vero!
sembra anche un po' Zorro, con quella nuvola sugli occhi.
:)