lunedì, marzo 9
Milano city
Ho visto Milano con gli occhi un po' stanchi.
Risvegliata dopo una notte di tosse, fastidiosa come una fila fantasma in autostrada. Nuda della sua essenza di città vera, in quanto vista con gli occhi del turista. Ma non è una città da turismo. Quello che c'è da vedere, bisognerebbe scoprirlo con gli occhi del cittadino che ritrova, sotto le grida di ricchezza di via Montenapoleone, una città vera. Tersa, dopo la pioggia. Bella nel suo sommarsi di stili ultramoderni e... vecchi.
Ho visto Milano con la pelle di una romana.
E Roma è una città antica. Antico il modo chiassoso di andare al mercato. Di accalcarsi davanti al banco e scegliere la roba più bella. " 'a signo', un kilo d'arance fa mille lire, tre chili so' du'mila"... e cose del genere.
A Milano si cammina ordinati ai lati del banco. Una fila unia si forma sul davanti e si sdoppia; proprio al centro. Quindi percorri il banco da un lato o dall'altro, e a metà del lato c'è un omino o una signora che ti serve. Le cose non le tocchi. Le guardi, al massimo.
Però, sotto sotto sono come a Roma.
Quando gli chiedo "mi da due peperoni", ne ha imbustati sette, prima che me ne accorga. Ma me ne accorgo prima di pagare: "no signora. Quando dico due sono due, non due chili!".
Ho visto Milano con gli occhi di Magritte.
E poi ho guardato a me stessa, con gli stessi occhi. E quello che mi piace, e quello che non mi piace, sono rimasti assieme sotto una identica luce. Che non nasconde le parti brutte, neppure quando se ne va. Che non illumina maggiormente le parti belle.
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3 commenti:
Oh, beh, tutto il mondo è paese e anche i commercianti di Milano saranno come quelli di Roma e Palermo.
:))
"Che me dà du' etti de macinato?"
"So' du' etti emmezzo, signo' che faccio, lascio?"...
eh già! ottimo "disegno" dei personaggi. Anche fuor di vignetta!
:))
eh, ma federico è grande! Come te, d'altronde! ;))
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