Dite che al mondo nessun’essere è perfetto?
D’accordo, voglio crederci, e prendermi un difetto.
Però che questa cosa sia fatta seriamente,
sia! uno debbo averne, ma uno solamente.
E, ponderando, io sceglierei Lussuria
Che l’atto d’accoppiarsi, e procreare?,
è il modo più esaltante che si trovi
per compiere un peccato capitale.
Va bene, mi piace, però sembra
vedendola ‘sì tanto da vicino,
che dall’avidità non si disgiunga,
così già sono due, sul mio cammino.
L’effimera ricerca del piacere,
Sia esso di spirito o carnale,
alla brama d’avere s’accompagna
poiché, chi va cercando possedere
di tante cose, tutte, mi par ovvio
che poi le voglia pure trattenere.
Così si fa anche avaro chi pretende
d’avere cibo, sesso e conoscenze,
mischiati come fosser cosa sola
come avarizia e lussuria…con la gola.
E poi, d’invidia sarà privo
un uomo così pieno, un falso vivo?
Ormai come possiamo ritenere
Che questi possa avere un po’ di tempo
per altro che non sia abitare
Un qualche difetto ogni momento?
L’ego, già pieno a tal maniera
vedutosi si grande e possidente
presumerà pur d’essere nel giusto,
d’orgoglio gonfiandosi sovente.
E credo di non sbagliare troppo
nel dire, raggiunto questo punto
che l’ira non possa più mancare
ad uno, che già s’è preso tutto.
La riterrà sua forza di difesa
scagliandosi su chi gli rechi offesa;
magari su quei, come chi scrive,
che trovano difficile pensare
che quando si riesca ad infilare
i difetti, come splendido monile,
come detti, ad uno ad uno, allor non manchi
la “virtù” di esser nati stanchi!
Poca assai sarà la voglia di cambiare
In chi, vedendosi siffatto
Si trovi già perfetto (o troppo brutto?)
Ed oblii che non tutto È ciò che appare.
Dunque la pigrizia, non da sola,
rimane da osservare poiché segue,
e quando non ultima permane,
li tira seco tutti, e li precede!
Ed eccoci osservando non mi sembra
Che solamente uno m’appartenga!
Al patto che pria si proponeva
m’accorgo ch’è impossibil tener fede;
ciascuno in me come ombra scorgo,
e l’animo incupisce, ma non cede
‘ché infondo più di tutti questi assieme
mi sembra sia l’assenza di qualcosa
un filo che traspare, ma non viene
e mancando nell’uomo gli impedisce
di essere perfetto come l’Uno
cui tende, ma di rado si riunisce.
O almeno non può coscientemente
fintanto che l’animo s’adombra
e si ripara dalla chiara luce
coi difetti facendosi una fronda.
Si svolge l’idea che ponevamo
c’è un filo, che slega e poi riunisce
che mi par più saggio da seguire:
la virtù, che i difetti riassopisce.
Ed è una che già tanto ho cantato,
poiché nell’espandersi nell’uomo
misericordia e giustizia ha in sè sommato
saggezza e forza, umiltà e perdono.
L’uomo parco di parole quando anela
Al silenzio dell’io, che grida sempre
L’ha chiamata in mille ed altri modi
Ma uno è il nome, che dice tutto e niente;
ed è quello che stento a pronunciare...
E sia, la virtù e il filo, sono Amare.
4 commenti:
:)
Bella!!
Accidenti...
non posso che togliermi il cappello, ovviamente prendo per scontato che l'abbia scritta tu e perciò non ho altro da dirti se non "Brava!"
Posso dire d'esser rimasta sconvolta?!
ehi ragazzi... mi commuovo così! mi fa piacere che vi sia piaciuta...sempre che l'esssere sconvolta di Nua sia inteso in senso positivo
:) grazie a tutti
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