domenica, marzo 22

... a Trastevere

Trastevere: cuore, anzi 'core' della Roma vecchia.
Quell'angolo caratteristico, dove da un paio di sabati bazzico invertendo la tendenza allo shopping, che ci vuole nei centri commerciali, e fuggendo a bella posta il sole, che qui non arriva quasi mai.
Rimandato il 'fuori porta' alla domenica, mento a me stessa impegnandomi in una passeggiata tra i vicoli, per tenere in allenamento il cuore con un po' di esercizio aerobico. Metafore o no, la cosa funziona, e per un po' smetto di cercare compenso alle carenze affettive scrutando nei negozi. Tuttavia mi occorre un burrocacao, e lo acquisto, e si sa, '"l'appetito vien mangiando". O forse sono inevitabilmente soggiogata dal fascino del luogo, che resiste nonostante la poderosa mole di vetture che si vedono in giro. Così m'avvicino ad una botteguccia dall'aria originale...
Sospinta dal demone dello shopping dopo la rituale lieve attesa, che aumenta il compimento del piacere, di fronte alla vetrina, entro.
Avvolta, come in una sciarpa calda, dall'idea che le borse colorate in esposizione siano qualche merce sfuggita al commercio globalizzato (si osserva uno spirito originale ed estroso, nel loro guarnirsi con bottoni e fiori), e che magari potrei averne una da sfoggiare nelle serate particolari, sentendomi allegra e variopinta. Mi lascio sedurre dalle profferte di eccezionalità della proprietaria, scopro un fianco alle sue parole, mentre l'altra parte è messa in allarme dallo scivolare di un nome che s'infila tra le mani della signora e la borsa...
"Sa, sono di XXX, che a dire il vero è partito proprio dalle borse, anche se ora fa anche altro (...) vede si modifica così" [clac clac, la borsa piatta diventa 'a cestello'] "e poi ancora così" [clac clac la borsa 'a cestello' diventa bauletto] "...".
Fantastico. Sento che sarò davvero bella con questa borsa. Tutti mi faranno i complimenti, mi chiederanno dove l'ho trovata, ed io risponderò 'sai, in un negozietto vintage a Trastevere'... Unico ostacolo all'estrazione del bancomat è quella parte attenta di me che è in preallarme... 'sto XXX io non lo conosco, però la signora sembra pensare che dovrei, dato che la mia giacchetta è decisamente firmata, anche se decisamente presa a saldo. Ma Lei no lo sa; e mentre io mi scontro con me stessa e traffico con la borsa aprendola e soffermandomi, per prudenza e con consolazione sul burro cacao, mi mostra un altro modello...
Colgo la palla al balzo e ne indico una a caso sullo scaffale; in un sussurro, ben sapendo di perdere punti la parte attenta domanda il prezzo.
Basti, che dopo pochi secondi ero fuori, senza borsa (quella del negozio), e con una mano ancora ben stretta sul mio primo acquisto: il burro cacao.

Sarà stato un caso, mi dico. In fondo qui bazzicano turisti danarosi (scoprirò poi a casa chi sia XXX), e forse i pariolini quando decidono di scendere dalla zona collinare, quindi qualche negozio del genere serve ed è ben accetto... Proseguo nel giro, ma ormai la sfida è palese (e cosciente). Troverò qualcosa di trendy ed economico. Sarà mica come a S.Lorenzo, dove ormai i negozi partono da capi del valore di 80 euro, per giungere a vette non scalabili in tempi normali, figuriamoci con la crisi!
Detto fatto; si profila la vetrina di un negozio acquattato nel vicolo dove c'è il localino in cui, ricordo, ho mangiato bene e a poco prezzo. Sembra la bottega d'un rigattiere, ed i capi esposti sono veramente graziosi. C'è quel disordine che oblitera i sensi speciali (tipo il quinto senso e mezzo d'un noto indagatore), ma non la parte attenta: Quella delle due che cerca subito con la mano il burrocacao.
Sollevo l'altra, 'sfoglio' i capi appesi e pesco una magliettina semitrasparente, senza maniche,, scollata... l'ideale per il campeggio o le passeggiate sulla riviera trapanese, quando andrò ad Aprile dalla Velaia...
Bella, davvero. E il colore è perfetto. Senza staccarmi dal burrocacao (ormai squagliato, anche se nuovo) arranco sul cartellino per risolvere in solitario l'enigma del prezzo...
"70,00" dice il cartellino.
"!!!", dico io. Nemmeno fosse se fosse oro il peso della stoffa giustificherebbe il prezzo.
Inspirando, scivolo fuori dal negozio; l'espirazione s'arresta su una ventata allegra e gelida di tramontana, in un sorriso al burro cacao.

3 commenti:

Federico Distefano ha detto...

Il burro-cacao, usato come una spada laser, contro le insidie del Lato Oscuro dello Shopping!
:)
Ciao e Buona Domenica!!

- "Maestro, ci avviciniamo ad un negozietto dall'aria interessante!"
- "Percepisco un turbamento nel conto in banca, vieni via stolto apprendista..."

UomoTimorato ha detto...

E non sei fiera di non essere caduta dentro la trappola del "consumismo a tutti i costi"?
Hai vinto tu, tienilo a mente, non è cosa di poco conto.
Stavo per piangere di commozzione quando ho preso una maglietta con i personaggi di Pulp FIction a 14 euro l'anno scorso...
Questo è lo shopping che ti fa stare bene a mio avviso, il classico "affare"

Lila ha detto...

@ Federico
eh eh, carina la battuta.. ne farai una vignetta?

@ uomo timorato
si, si che sono contenta! e condivido con te la commozione che si prova quando si trovano... i saldissimi, diciamo. Quelli che ti danno l'oggetto dei desideri (di cui di solito non si ha nemmeno bisogno) a poco prezzo.
Peccato (o forse no) che nella vita il prezzo per le cose che valgono sia sempre alto, e i 'saldi' siano di solito un baratto. Ma che voglaimo fare... bisogna pur accettare qualche compromesso per continuare a inseguire la ruota dei desideri...