giovedì, aprile 23

Buon compleanno


C'era un tempo in cui tutto era piccolo e semplice. C'era poco spazio per muoversi magari, ma nessun bisogno di andare, né di lottare nella tua armatura brillante di guerriero.
Tutto ciò che occorreva in quel luogo perfetto "che si conosce solo per il suono di un fiumicello", giungeva da qualcuno che ti ha amato sopra ogni cosa, e ti ha voluto da sé, in sé, con sé.
Due si sono fatti uno. Uno che è stato capace di diventare qualcosa di più delle due metà che fanno un intero.

Uno, che come ogni uomo ha esperito la solitudine dei primi passi, acclamati, che segnano il distacco fisico dall'origine.
La solitudine delle prime affermazioni personali, che segnano il distacco psicologico.
Il volere fermamente che spinge ad un altro distacco, per creare il proprio mondo, in cui poi sei talvolta il demiurgo che si stanca, per il bisogno che ti induce a non lasciarci troppo a la lungo la mano, e a tenere tutto sulle spalle.

Guida e insegnante, mi hai condotto non fuori, ma dentro le cose.
Sapendo, come sono fatte.
Se come ogni buona guida, a volte ti sei perso è perché questo è il senso delle cose; o non ci sarebbe nessuna ricerca.

Quello che io sono, è perché ci sei stato e ci sei anche tu. Sei tu, perché la vita eterna è anche questo lasciare le tracce, il bastone, e la responsabilità talvolta, a coloro che apriranno altre vie. Che condurranno forse altri, o semplicemente cammineranno soli.

Il senso d'amore con cui verso qui questo pensiero per te, vuol essere il tributo materno della figlia che è tua sorella. La mano che ti dona almeno la carezza parolaia di poeta sgualcito, che ama ed apprezza il sentiero che hai mostrato e l'affetto incondizionato per cui a volte vorresti togliermi il peso delle cose, anche se sai che non è possibile.

Negli screzi, leggi la mia auto affermazione. Nell'affetto, e nell'armonia, il nostro non essere due, ma uno solo, in uno strano e diverso perpetuarsi della vita. che mai si disgiunge da se stessa.
Grazie.
Grazie, per aver voluto.
Per aver saputo le cose, che hai osato dire e altre volte tacere.
Grazie, per il dono che mi hai fatto e mi fai ogni giorno.

A te, di ogni giorno ti auguro di cogliere il sorriso del mattino, quando ti lanci nel volo orgoglioso dell'aquila; la libertà perfetta del volo libero.
Ti auguro la gioia d'ogni successo, e l'insegnamento di ciascuna sconfitta.
TI auguro il dolore del dover negare, e la gioia di poter dare.
TI auguro d'esser il giusto e il forte; e per questo di avere la forza di prendere quello che ti viene dato. Anche quando non è esattamente come lo faresti tu, perché in fondo alle cose sappiamo, che tutto è giusto e perfetto.
Anche il mio amore, sebbene talvolta sia isterico e scomposto, perché nella ricerca di nuovi linguaggi a volte confondo le parole, e non so più come dire le cose.

ed è con questo amore "imperfetto", che se potesse farlo di nuovo, ti sceglierebbe ancora come padre, che ti auguro un buon compleanno, papà!

4 commenti:

Federico Distefano ha detto...

Bellissime parole, davvero!
Ciao e buonanotte!

nua ha detto...

quando ti leggo mi sembra di entrare in una favola. Come fai a scrivere così, come un cuscino di piuma morbidissima? Sei favolosamente melodica.
Quando scriverai un libro, dimmelo, ché sarò la prima a comprarlo.

Anonimo ha detto...

Tanti Auguri!

Lila ha detto...

grazie a tutti...

e spero di farcela, per il libro. Ma è maledettamente complicato!
:))