lunedì, luglio 12

Libertà

Ciascuno di noi, immagino nel mio mondo ideale, come Alice nel Paese... che si meraviglia, va cercando la libertà.
Quella ch'è "sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta" (Alighieri lo diceva nel Purgatorio).
Solo, mi è venuta come l'impressione, che non sappiamo bene di che si tratta.
O almeno. Sospettiamo che sia un modo di vivere spassoso e permissivo, quando essere liberi significa sì,  non avere ganci e agganci, ma non proprio soddisfare ogni voglia;  benchè il regno dei cieli sia là "dove si puote ciò che si vuole"; essere liberi , mi pare oggi, significa ed è possibile solo se si riesce ad avere una capacità d'amare che rasenta l'infinito, e rende infiniti noi stessi.
Di fatto inizia laddove abbiamo la capacità di riconoscere in ogni altro noi stessi, e di renderci conto, senza dovere essere costretti dalla legge morale, del limite d'azione che possiamo scegliere di avere.
Ma questo è un discorso abbastanza lungo, e forse andrà fatto un'altra volta.

Il fatto:
qualche giorno fail mio collega mi chiama, soddisfacendo la mia curiosità, visto che vanamente avevo cercato di origliare la conversazione che svolgeva con qualcuno che aveva bussato; "c'è una tua paziente", mi dice, "che ti vuole salutare".

Sulla soglia mi trovo a fissare un viso nel quale non riconosco segno alcuno, al primo momento, della persona che conoscevo. Poi un barlume, in quel punto che attraersa il tempo che è, per l'appunto, la soglia, riconosco una luce negli occhi, un ricordo che è più la sua voglia di farsi riconoscere, come se fosse importante avere un passato da cui venire...  e comprendo. Il nome è dimenticato, come dimenticata è la causa per cui ci incontrammo in terapia.
Tuttavia, come nell'ultimo istante di una vita dicono che accada, mi si svologono dinanzi le sedute di 'rilascio' che abbiamo fatto.
Ricordo la concessione di libertà... di fare; le parole confuse e i viaggi interminabili racchiusi nel mondo assente dal tempo che è una 'seduta' .


"La vorrei ringraziare", mi dice, luminosa, abbronzata, con i capelli corti e terribilmente in cinta quella che era una donna sparuta e spaurita, secca nella sua essenza quanto oggi è florida. Un terra irrorata dalla vita. Un deserto che s'è colmato di fiori.
Questo m'appare.

"La vorrei ringraziare... lei ha cambiato la mia vita".

Il mio cuore fa festa, si illumina le mostro che la ricordo, sorrido, mentre qualcosa in me si mette in guardia dagli spifferi di vanità che già intorpidiscono la mia libertà  Non mi priverò di quel senso che sto scoprendo, per cui io non sono artefice di niente, ma solo un faclitatore di processi di mutamento. Creatore in tal senso, ma non guardiano di prigioni.

Dal marmo si libera una forma, ma la mia mano viene guidata dalla capacità di chi mi sta accanto, e chiude  e completa il percorso che si instaura in qualunque rapporto tra due persone.La forma finita la sceglie il marmo, non l'artista.

Certo, mi prendo le lodi ed i grazie, e con un pizzico di rammarico chiudo la porta senza potermi dilungare, perchè alle mie spalle c'è un altro deserto; le mi piante aspettano la pioggia, o l'annaffiatoio... o forse di scoprire che l'acqua che le vivifica è nelle profondità di una terra... che è la loro.

Le vorrei dire, ma ormai è andata, che IO non ho fatto niente, se non mostrarle la via. IO non ho cambiato la sua vita; lo ha fatto lei, per sua scelta, con le carte che aveva scoperto sul lettino di finta pelle, mentre toglieva la corazza che l'avvolgeva.

Questo senso di libertà dal fare, mi accorgo mentre torno con le mani e l'anima verso la persona che mi attende, mi permette di fare.

Sorrido.
La vita, comunque sia, è cambiata.

3 commenti:

Baol ha detto...

Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.


F. De Andrè - Il suonatore Jones

Lila ha detto...

bella...
non la ricordavo.

Baol ha detto...

Meravigliosa sia la canzone, che inizia con (vado a memoria):

"In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità
a me ricordava la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa..."

come meravigliosa è la poesia a cui si ispira :)