Ma dove è finito, tutto il tempo? Il respiro si mozza, le ombre scompaiono prima di un giro di meridiana. Non le ho più, ma non vedo. E ad ogni cieco passo scolpito avverto che è tutto qui. Adesso.
Raccolgo qualche goccia, dallo stagno della vita su cui m'ero chinata e l'identità si smarrisce. Ciascuna rivede l'altra come sè. La goccia che mi vede si espande ma mi contrae racchiudendomi.
Vi è qualche opacità ma il lento sfiorire, l'ondeggiare rotondo dell'occhio che guarda, mi rimanda lo stesso viso. Un altro capello d'argento. L'increspatura tiepida di una lacrima che si confonde tra le altre gocce, riflettendo, parca, solo la pelle del suo alveo. Su cui restano tracce di me.
3 commenti:
Raccolgo qualche goccia,
dallo stagno della vita
su cui m'ero chinata
e l'identità si smarrisce.
Ciascuna rivede l'altra come sè.
La goccia che mi vede
si espande
ma mi contrae racchiudendomi.
Vi è qualche opacità
ma il lento sfiorire,
l'ondeggiare rotondo
dell'occhio che guarda,
mi rimanda lo stesso viso.
Un altro capello d'argento.
L'increspatura tiepida
di una lacrima che si confonde
tra le altre gocce,
riflettendo, parca,
solo la pelle del suo alveo.
Su cui restano tracce di me.
Un cerchio.
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