sabato, aprile 11

Don Camillo e Peppone (viva il TG)

Don Camillo: Hai di nuovo messo avanti il tuo sporco orologio?!
Peppone
: Non vorrete mica che si resti in ritardo sulla reazione?
Don Camillo
: La torre segna l'ora solare, il sole non fa politica: il tuo orologio va avanti.
Peppone
: È l'orologio del popolo, se è in ritardo sul popolo tanto peggio per il sole e tutto il suo sistema!
Don Camillo
: Poh, Signore difendetemi, la Terra non gli basta più, vogliono rifare l'Universo. [Ma finito il colloquio si precipita a portare avanti le lancette della torre campanaria]


Don Camillo e Peppone

Una volta c'erano delle certezze; si era certi che la casa fosse un buon investimento per esempio. I fatti smentiscono.
Eravamo certi che sposarsi significasse "per sempre", ma poi è arrivato il divorzio; e i fatti ci hanno smentito ancora.
Eravamo certi che anche i mobili e gli elettrodomestici fossero fatti per durare: la lavatrice di mia nonna per esempio ha vissuto 30 anni; ora invece costa più ripararli, che sostituirli. Anzi costa più chiamare il tecnico, che cambiare una lavastoviglie.
Eravamo certi, tanto per esplorare un luogo comune, che esistessero le mezze stagioni, e diciamocelo, anche quelle intere. Nel 2008, dopo tanto tempo, c'è stato l'autunno: la popolazione, scioccata da tale imprevisto evento, si lamentava che il periodo fosse tanto piovoso... come però ricordo che succedeva una volta. D'inverno, quando ha fatto freddo come di dovere infilando a malincuore la sciarpa sulle braghe di lino e sospettando che l'estate debba durare per sempre, la gente si è lamentata anche di questo. E così via.
Quando abbiamo visto comparire i primi segnali colorati di primavera, abbiamo guardato il calendario, ormai convinti che la fioritura iniziasse a gennaio.
Riposti i cappotti e tirate fuori quelle cosine da mezzo tempo, gli strati di cotone sostituiscono quelli di lana, i sandali appaiono in vetrina... Ma un senso di tremore si è impossessato di noi (e per oggi non parliamo di terremoto, o quasi):

una volta eravamo certi di poter reimpostare l'orologio con l'ora di inizio del telegiornale. O con quel magico orologino che compariva prima o dopo, perché il TG durava trenta minuti, o forse qualcosa di meno. Molte famiglie sedevano a tavola al calcio d'inizio, e al dolce il TG era finito spegnevi la TV, i ragazzi andavano a giocare, e i grandi cominciavano commenti e risate, condite con il caffè.
Ma qualcosa è cambiato... Da qualche tempo la concorrenza tra le reti ha scatenato un fenomeno analogo alla lotta degli orologi del film "il ritorno di Don Camillo", nel quale si arrivava piano piano a perdere la contemporaneità fra l'ora indicata sulla chiesa e sulla casa del popolo, per il buffo (così sembrava) dissidio fra i due meravigliosi personaggi di Guareschi.

Non so su quale canale sia iniziata la faccenda, ma so che un giorno ho acceso la TV, alle 20.00, e il TG era già iniziato. Pensando ad un errore ho subito rimesso a posto l'orologio del VCR e la sveglia in camera. Qualche giorno dopo la cosa si è verificata nuovamente, sintonizzandomi su un'altra rete nazionale. Sistemo di nuovo gli orologi, ivi compreso quello del cellulare, senza recepire ancora niente di anormale, finché non ho iniziato ad osservare che miracolosamente uscivo di casa alle sette e dieci, e arrivavo al lavoro alle sette...
(l'esagerazione è dovere di cronaca... a tema con i giornalisti...)

Iniziando a prestare un po' di attenzione si osservava nell'ordine:
prima un leggero sfasamento... un TG inizia qualche secondo prima delle otto (pm), l'altro trenta secondo prima.
Dopo un po' di tempo l'evento è palese: inizio ore 19.59.
Ma è una gara, per accaparrarsi l'audience suppongo, ed esiste evidentemente l'Handicap per qualche rete locale, che ancora distrattamente inizia alle 20.
L'ora di inizio è ormai affermata alle 19.58, e canalecinque si affretta anche nella pubblicità, quando, a sorpresa, interviene La7: ore 19.57.
Imbattibile? non proprio. Tentando di riprendersi il primato ci riprovano anche le altre reti. Rai1 e canale5 in serata tentano disperatamente di iniziare alla stessa ora, mentre le massaie italiane cercano invano di aggiustare l'inizio delle pratiche culinarie per coordinarsi: non si può arrivare a tavola a TG iniziato, si perdono un sacco di notizie nelle prime organizzazioni...!
Gli outsider, Rete4 e Rai2, risolvono il problema diversamente: il TG4 ormai inizia alle 18.50 (ma credo che stia anticipando), e solo Rai2 resta collocata come un faro alle 20.30; per accattivarsi qualche simpatia in più divide il TG in due parti, ma è un'altra storia.

La nostra, invece, non finisce qui. Complice l'emergenza terremoto, e la fretta di informare il popolo italiano scioccato e morboso come sempre, ieri sera ecco il colpo di scena: La7 dichiara l'inizio alle 19.56.
Credo che vincerà, a meno che non si facciano coincidere i TG con le anticipazioni (che ovviamente una volta erano trasmesse "dieci minuti alle 20", ora non si sa più. A volte le fanno direttamente ad ora di pranzo).

Tralasciamo il fatto che la durata del tg sorpassa anche il tempo del caffè, e quindi qualcuno comincia a mangiare durante il tg3 (che però dura un po' meno ed è alle 19.00, credo in concorrenza col tg4); i più bisognosi di abitudini e sicurezza seguono il tg2 (30 minuti, a meno che non ci sia la partita, allora si accorgono di non avere molto da dire).
E così ora, a seconda del Tg che si guarda, non si sa più di che orientamento politico siamo, ma nascono nuove categorie psicologiche, su cui si potrebbe creare una sorta di oroscopo.

I più saggi, comunque, spengono la TV, e mangiano raccontandosi di sé e riscoprendo la dimensione familiare; oppure masticano felici, in silenzio.


2 commenti:

Federico Distefano ha detto...

Nel mio piccolo ho finito con l'organizzarmi così: l'orologio lo rimetto con quello del computer, in quanto ai tiggì cerco di vederli tutti quanti...
Ma so che non potrà durare...
:)

Anonimo ha detto...

...non guardo l'orologio. Non amo il suo ticchettio. Preferisco il silenzio.