mercoledì, aprile 15

Ritorno



Scosta il velo
che gli teneva dentro il cuore,
il marinaio, sulla rotta di casa.
L’Intravede e si prova a contare
quanti battiti, quanti colpi di remo,
restan da incidere
sul mare in tempesta.

Non bastan mille
Non bastan due vele.

Culla anelata,
la casa l’attende,
ed asconde alle mani il segreto di sé;
avvolge il sordo,
l’amante di letto,
ciascun che parte, per ivi tornare
perché non laceri ogni esperienza
la nostalgia del suolo natio.

Gratta, il suo faro,
la notte e le rocce.

Entrato al porto
Il piede tentenna,
lasciar la patria ondeggiante sull’onde,
e toccar quella che più non conosci:
troppa, l’attesa, e non par di tornare!
Quasi t’invoca, alle spalle, il tuo mare.
Come sospeso, è l’istante
che dura mille altri viaggi,
ed Innumere vele.

Incontri il suolo
Conosci la terra.

E l’uno sceglie:
e volte le spalle
al verde suolo, s’imbarca di nuovo.
Spinto dal vento,
ramazza i suoi ponti,
rivela il viaggio e fa patria sul mare.
Con sole e luna a tenergli la rotta.

Altro è rimasto.
E riposa accanto al fuoco.

4 commenti:

Federico Distefano ha detto...

Il che, tradotto, vuol dire che fai avanti e indietro per quel tratto di strada come l'Olandese Volante?
:)
Ciao e buona serata!

Lila ha detto...

:)
non so se la foto è una scusa per pubblicare la poesia, o viceversa...
ma l'avanti e dietro come l'Olandese volante è più che appropriato, come paragone!

Anonimo ha detto...

Una scelta nuova.
Una scelta ardua.
Un'ardua via.
Un via migliore.

Lila ha detto...

grazie, anonimo visitatore. Secche parole che ascuìiugano l'anima, e rinvigoriscono il cuore.

Una via migliore, che porti via...