martedì, maggio 19

...non proprio amici...

Quando hai le ali è difficile imparare a volare su una scopa.
Tuttavia la differenza tra l'uomo e gli angeli pare che sia nel libero arbitrio, che permette l'erranza, permettetemi, quale vagabondaggio lontano dalla Fonte, e quale errore.
E l'angelo che sceglie di incarnarsi, e metter piede a terra con tutte le conseguenze del caso?

Questa, come molte altre, è una di quelle storie, in cui alla fine si sceglie il dolore d'essere umani, a fronte della contemplazione. La gioia limitata di un istante, che squarcia veli e spalanca visioni incontenibili, a fronte della perenne immersione in uno stato senza mutamento... Perché quest'ultimo, nella condizione umana, non è comunque escluso come possibilità, e per confutare l'idea che la scelta, qualunque sia la nostra natura, ci sia preclusa.

Lila ha piegato le ali, nasconderle sotto le magliette estive è decisamente più faticoso che nelle giacche larghe dell'inverno, ed è tornata alla scuola per giovani maghi.
E
questa volta con la ferma intenzione di cambiare prospettiva; il primo tentativo di riprendere la via del cielo attraverso la terra, è stato fatto andando a Bracciano in moto: ci si trova un po' più in alto, le sfumature dei campi, le pezze di papaveri ne grano verde, gli olivi solitari nelle piccole valli di là dai terrapieni ai bordi della strada, si colgono più pienamente che in auto. Non proprio come in volo, ma è sufficiente.
Quando cambiamo prospettiva, ponendoci coscientemente nell'ottica dell'ignoranza, anche le cose vecchie prendono un nuovo volto, e riprendono la possibilità di mutare...

Così stavolta le mani hanno funzionato a dovere, ispirate non dal ricordo di cose già fatte anni fa (il corso seguito nel week end era per lo più un ripasso), ma dalla curiosità di oggi.
I compagni di corso erano, non già i volti arroganti delle altre volte, ma facce che ho creduto aperte, ponendomi alla scoperta di una possibilità amicale.

Un gelato mangiato assieme a Bracciano, ma la pizzata in venticinque m'è sembrata un po' troppo; Lila non ha resistito a tutto il cambiamento messo assieme, ed ha planato sul lago, alla ricerca del silenzio dell'acqua.
Malata di solitudine e, come molti malati, un po' affezionata alla propria malattia, ha solo fatto il primo passo incerto, malfermo. Sperimentale.
Verso un cambiamento che prefigura la guarigione di .

5 commenti:

nua ha detto...

Oh che bello, mi viene sempre da sospirare quando arrivo alla fine dei tuoi scritti.

Lila ha detto...

grazie Nua; ma anche a me piace come tu scrivi. Sembra che riesci a sorridere, magari a denti stretti, anche sulle cose più tristi.

Anonimo ha detto...

silenzio

albafucens ha detto...

è molto bello quello che hai scritto.
Grazie per essere passata a trovarmi, mi piace molto il tuo blog.

Lila ha detto...

Grazie, Albafucens, e benvenuta.
anche a me piace quello che scrivi e ti seguo con attenzione...