sabato, agosto 15
Stelle cadenti (la notte dei desideri)
Quante volte?
quante volte esprimi un desiderio con tutto te stesso, e poi resti in attesa, speranzoso, eccitato, curioso... poi deluso, poi...
poi un giorno, con improvvisa chiarezza, scopri che si sta realizzando; solo, non esattamente come volevi tu. Spesso in modo un po' doloroso, se non si tratta dell'augurio di gioia e felicità per qualcun'altro; la magia, infatti, non dovrebbe mai essere usata per se stessi, perché in tal caso assume delle pieghe inaspettate, scomode e direi 'didattiche'.
Oggi può sembrare che io racconti favole, ma si tratta di osservare la vita e farne esperienza.
Non voglio dire che non si debba desiderare niente (teoricamente è così, ma chi ci arriva!!!), piuttosto di imparare a volere e quindi esprimere un desiderio nel modo migliore possibile. Un po' come quando si va a fare la spesa.
Nessuno può più fermarsi di fronte al bancone e dire "scusi, mi da il formaggio?"
minimo devi specificare se vuoi emmental, caciotta, mozzarella, provola...
Lasciamo perdere quando bisogna scegliere lo shampoo, o il detersivo. Gli scaffali e i prodotti ci saltano addosso, e ogni giorno ci troviamo a fare delle scelte sciocche, che può darsi che finiscano col distrarci da cose che hanno una maggiore importanza...
E' possibile che io scriva tutto questo perché non sono mai stata capace di baciare il ragazzo più carino della scuola, penserà qualcuno; lo so, lo pensa anche l'altra me, quella con gli occhi diversi, che guarda più dentro e a volte con ferocia.
Ma un giorno mi sono accorta che il ragazzo più carino era veramente un cretino, ho baciato il ragazzo più carino di "un'altra circostanza" e aveva il cervello di una zucchina... e io che lo volevo intelligente!
Ho baciato quello intelligente... e non aveva un pezzetto di cuore (in realtà credo non lo sapesse usare bene).
Ho baciato quello che "ne vorrei uno che mi amasse disperatamente e per cui non mi sento coinvolta", credendo che non avrei sofferto. Non è così. E poi il Karma, o chi per lui in genere la fa pure scontare.
Insomma, la solita prolissità per dire che è bene, mentre si percorrono le vie della vita avere chiaro dove stiamo andando, accettando talvolta dei compromessi, che ci servono a camminaremeglio, allungando un poco il percorso, concedendosi delle soste impreviste per bere un sorso d'acqua all'ombra.
Però andare. Nonostante tutto quello che può costare, rinunce, sacrificio, sudore... andare sempre verso la meta. Cercando di fare in modo che accada ciò di cui abbiamo bisogno. Cercando di essere se stessi, che è ciò di cui abbiamo bisogno, senza paura.
Se poi il lieto fine non è esattamente come lo avevamo imperfettamente immaginato, forse potremmo ricordare che il genio dentro la lampada... siamo noi.
E che avendo la capacità di darci sempre la migliore chance, forse quello che abbiamo oggi è la chance migliore che ci poteva capitare.
Buon ferragosto!
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3 commenti:
@ viola
?? ho letto il tuo commento ieri, ma non ho avuto tempo di rispondere... e ora non c'è più!
un saluto un poco sorpreso
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