domenica, marzo 7

La via del Bello (1)

Sottotitolo: un po'(st) diverso...


dio ha quattro qualità ed è quando le sviluppate che potete comprenderlo. Esse sono: amore, bellezza dolcezza e splendore. È sufficiente coltivare l’amore per ottenere le altre tre. Quando siete pieni di amore per il divino immanente in tutta la creazione, quella è la fase della bellezza; quando siete immersi nel mare dell’amore Universale raggiungete il culmine della dolcezza; quando la vostra mente perde la sua identità e si fonde con la mente Universale, allora c’è splendore indescrivibile”. (Sai Baba)

LA BELLEZZA DELLA FORMA:

“l’occhio non vedrebbe mai il sole se non fosse simile al sole, né l’anima vedrebbe mai il bello se non fosse bella” (Plotino I 6,9-30,32)

A voler parlare di un argomento tanto sfuggente, è necessario soffermarsi, per prima cosa, sull’apparenza della manifestazione, quindi su quella parte di Dio (o come lo si voglia chiamare) che l’occhio percepisce scambiandolo con il Vero.
Ciascuno di noi ha un concetto diverso della bellezza, e se possiamo rinvenire nella letteratura (e/o arte) dei canoni (la Regola Aurea, per esempio) questi hanno, fino all’era moderna di confusione, una attinenza con dei principi supremi; dunque con dei dettami che hanno lo scopo di manifestare l’armonia percepita. 
Questo non porta all’affermazione che sia necessario un appiattimento, un riprodurre istericamente solo cose riconosciute “giuste e perfette”, ma piuttosto l’applicazione di determinati principi comporta un mantenimento di una nota armonica, che nella vita di ogni giorno si rifletterà nelle azioni compiute. 

Il concetto che ciascuno di noi applica alla maya (#), e che ci fa affermare che una cosa è bella o meno, non è discutibile, ancorché si ricordi che “la Bellezza è negli occhi di chi guarda”,; il detto è all’apparenza sciocco, e scontato, ma a voler leggere approfonditamente si riallaccia al concetto espresso con le parole di Plotino. 
Su ciascun piano è così: se riconosciamo bella una persona o  una cosa è perché per il nostro livello percettivo essa od esso rispecchia in una qualche misura la Bellezza suprema, per il grado appunto che ci è dato di comprendere. 
Secondo la psicologia amiamo negli altri qualcosa di noi, che ci appartiene e che ci piace in noi stessi;  parafrasando il concetto, amiamo negli altri quel riflesso di luce che è già nostro!  se ne evince che le sensazioni di felicità che proviamo con/attraverso le persone amate, sono nostre, nascono dentro di noi e non sono dovute all’altro ma a noi stessi che riusciamo a manifestare quella luce, quell’amore che è già in noi.

Osservando un tramonto ciascuno può avere una emozione o percezione diversa, a seconda del punto di vista con cui si stia guardando. Un animo romantico ne percepisce il momento struggente ed incantevole, il pittore ne coglie i colori che sfumano la terra in un incendio, l’innamorato contemplerè la perfezione d'amare in quel momento atmosferico che tanto piace ai poeti. 
Qualcuno meno sensibile, o forse solo oggettivo, di fronte ad uno spettacolare tramonto romano, di sfondo alle superbe architetture antiche potrà, osservando i colori cangianti, osservare che tanta magnificenza è frutto… dello smog! 

Ecco che quasi viene a crollare, come dice Voltaire, qualsiasi pretesa di parlare della bellezza, così fuggente ed ingannevole;  se non fosse che  resta ancora quella che è permanente: il Bello, la Bellezza per eccellenza, che è raggiungibile quando non guardiamo più con gli occhi creati, ma con quelli della Creazione.  Quando guardiamo con la percezione o meglio con la Conoscenza dell’Essere, di Essere un tutt’uno con Quello, che è percepito, e che sta creando le forme innanzi a noi.
Tale bellezza la possiamo sperimentare attraverso lo stato orgasmico di unione con l’altro... quando tutto esiste ma allo stesso tempo non ha importanza in quanto evento a se stante ma come tratto del disegno di coloro che si uniscono;  su qualunque piano tale unione avvenga, benché l’unione completa con ‘Dio’ venga in genere chiamata estasi. 




(#)  MAYA (dal sanscrito). Letteralmente significa "illusione". È la forza cosmica che rende tangibili ai sensi tutte le cose che, in realtà, sono solo un insieme di atomi ed elettroni.
Nell'Esoterismo si intende per "reale" non ciò che tocchiamo o vediamo bensì ciò che è immutabile ed eterno. S'intende invece con Maya (illusione) tutto ciò che è soggetto a cambiare per causa di decadimento o di differenziazione e che presenta un inizio ed una fine.

7 commenti:

Madama Dorè ha detto...

Si dice che una volta Budda mostrò un fiore ai suoi monaci, invece di tenere la solita lezione e tutti cominciarono a commentare, a discutere a chiedersi quale fosse il significato di tale gesto. Solo uno dei monaci comprese e sorrise...
Tu hai fatto un discorso e hai mostrato un fiore...(non montarti la testa...Ah,Ah!)
Siamo tutti potenzialmente dei Budda ( = la Mente Originaria o definizioni equivalenti). Grazie cara delle belle cose che condividi con noi.

ANTONELLA ha detto...

Infatti la bellezza non giunge dall'esterno ma all'interno di noi e poi scrivi di una cosa così bella come la vera unione che rappresenta veramente la bellezza pura e su questo mi chiedo se si possa raggiungere almeno una volta nella vita. Un bacio e grazie, cara per questo scritto così dolce e profondo.

UIFPW08 ha detto...

Che la bellezza sia sempre con te
non solo nello spirito.
Maurizio

il mio nome è mai più ha detto...

Ultimamente mi sta capitando di imbattermi in scritti che fanno riferimento alle filosofie orientali.
Probabilmente non è un caso.
Penso di aver amato una sola volta, nella mia vita: come posso pensare che tutto il bello che vedevo in lui emanasse da me?
Quando tutto è finito mi sono spenta come una candela consumata.
Notte, Lila. :)

Lila ha detto...

@ Madama DOrè
grazie a voi, di esserci! riflettere insieme ci potrebbe far essere il gruppo di monaci della storia di Buddha, e prima o poi uno di noi sorriderà!
:)

@ Antonella
"tutto accade una volta soltanto, ma una volta sì, deve accadere" faceva dire Michael Ende ad un oracolo...
Una volta almeno dici tu; io spero, e ti auguro, più d'una volta, anche se una volta è già successo!

@ Maurizio
grazie, e ricambio di cuore, ad uno che la sa vedere!

@ Enne
è vero che succede così; ci sembra di spegnerci, quando SEMBRA che non ci sia nessuno che ci fa o a cui far luce. Amare si può in molti modi, anche se l'amore di coppia resta il mio preferito! ;)
Ti posso solo augurare di riuscire a ritrovare in te la luce, ma ti prometto che quando succederà potrai continuare ad avere grandi fasi di sconforto!
Come dice Madama Dorè, solo uno dei monaci sorrise.
(vorrei proprio sapere quale!!!)
un abbraccio

albafucens ha detto...

.. è stato molto emozionante ed istruttivo leggere questo tuo post

sai, ho un amico che tutti gli anni per un mese parte e va ad ascoltare sai Baba

un abbraccio

Lila ha detto...

cara Elena
ci avevo pensato anche io, ad andare, pperchè per un periodo ero andata da un gruppo di 'seguaci' qui a ROma. Era un'atmosfera molto piacevole e serena, ma le grandi folle mi sa che non fano per me.
Comunque dice delle cose molto..vere.

Un abbraccio