lunedì, marzo 29

Napul'è...

marzo, 27 ore 6,31
scendo nella profondità della terra. La mia sacca a spalla contiene acqua per il corpo e per il cuore; così il  rumoroso treno è il vascello di Caronte che mi traghetta con le mie paure, verso altro viaggio.
Sull'intercity "senza garanzia del posto" il viaggio diviene metafora della mia ricerca di collocazione; all'interno del gruppo con cui parto, di cui non conosco nessuno... nella vita di oggi, in cui mi percepisco a tratti come un 'personaggio non giocante'. In cerca di collocazione, appunto.


ore 18,07
Dodici ore dopo essere uscita di casa sono sull'Eurostar, e sopratutto sono piena di me. L'autore segreto della storia ha scelto per il suo eroe, anzi, la sua eroina, il racconto del viaggio della nascita: dall'accorpamento alla separazion, all'affermazione dell'identità.


"che libro hai sul comodino?" chiese il capogruppo a Lila...
Oggi era la prima gita con l' "Associazione"; ho scelto di iniziare da Napoli, benche poi si sia rivelato vero il detto "chi va in montagna e non sa andare in città... solo l'escursionista dovrebbe fa' "; coniato da una esperta turista di città, che vorrebbe iniziare viceversa ad andare in montagna. A dire il vero Lila ci ha abitato, per un periodo soffrendo, al contrario di Heidi, la nostalgia della metropoli. Gli amici di montagna "bubu-cicì-beebee" dicevano che dovevo partire, e il motivo era chiaro.
Lila è un animale di città.
Intendiamoci: amo la natura, la montagna, i boschi, gli animali... ma il vero incontro tra la mia indole e la garbata madre terra, coincide realmente solo... al mare!
Napoli m'è sembrata una buona scelta, quindi, benche a differenza di Trapani qui ci siano vele, e non la Velaia che mi fa amare quella striscia protesa tra due mari. Lo stesso monte dove s'appoggia Erice, che come il Vesuvio appare spesso avvolto di nuvole, là sembra l'Olimpo, e qui un vulcano.

Ma tant'è, lo è. E Napoli è nel mio immaginario quella cantata da Pino Daniele "mille culure, mille paure", mi affascina e mi spaventa. Forse per questo ho creduto opportuno venirci in gruppo.
Memore delle mie tendenze sovversive, ho cercato di saperne meno possibile, prima d'andare, per non farmi venire idee strane sul cambio itinerario... ma chi può fermare le voci di chi sa delle bellezze ascose, e ti instilla un tarlo, piccino, ma insistente "ma ci andate a S. Chiara? e Castel dell'Ovo? vai a vedere la Cappella di San Severo". Mi dico che non c'è niente di male a documentarmi solo un pochino, ma bada bene, senza comprare Cartine, per non pensare ad un percorso mio...solo una sbirciatina...

(Errore numero 1)

Niente di più... vabbè, solo un pochino tanto per contestualizzare, ma poi basta: se vado col gruppo, devo fare gruppo! Lo chiedo, però, se ci si va, e mi dicono che ci sarà un po' di tempo per visitarla, almeno una mezz'ora (mi pare poco, ma è meglio di niente). Così mi lascio portare attraverso le viuzze al Gambrinus, in piazza del Plebiscito, e autorizzata dai venti minuti per il caffè e dal fatto che ho parlato con tutti ma non conosco nessuno, mi faccio un giro e quattro foto in piazza.

Me ne scendo un momento a Castel Nuovo (Maschio Angioino) che avevo intravisto prima ("ma che ci sei andata a fare, ci passiamo dopo"" mente qualcuno...), e torno di corsa in ritardo netto di due minuti e trenta secondi sull'appuntamento. Insolito, per me, che sono sempre in anticipo; questo avrei dovuto coglierlo, come segnale, ma si sa, c'era tanto da vedere che io mi sono sfuggita! ;-)
 Castel dell' Ovo, che si raggiunge dopo una passeggiata lungo il mare, mi stordisce con la sua imponenza, e i suoi anfratti, assai più affascinanti del punto panoramico in cima, degno del tono della gita in quanto ha l'aria di quei posti dove si cerca d'arrivare senza vedere cosa c'è attorno.
Abituata a guardarmi alle spalle qualcosa la catturo...

... però mi sfuggono un paio di opinioni. "mah, non è che mangiare la pizza m'interessi poi tanto", dico ad Elle, una signora rotondetta e vivace con gli occhi-mare come Lila. Concorda con me; ma alla fine della lunghissima camminata per arrivare alla pizzeria più famosa di Napoli, mi viene un po' voglia d'assaggiarla QUI, la pizza più famosa del mondo. A Roma non mi piace molto, ma si sa... bisogna mangiarle sul posto le cose, per assaporarle bene!
Per assiurare che la pizza sia buona, qualcuno racconta che c'è stato anche Clinton, a mangiare in questo posto; però, si sa, gli americani mangiano di tutto!
Per fortuna, sono entrata a vedere i locali e sono bui e privi d'aria, la coda è talmente lunga che forse potremmo avere una pizza per cena, quindi ci spostiamo, secondo il piano B (emerge finalmente il lato buon-organizzatore del capogruppo), ad un locale di fronte (il Trianon) dove la pizza è davvero uno spettacolo, sopratutto perchè riesci a vederla.
Il locale è aereato e pulito, allegro con le sue maioliche gialle, e mi fermo volentieri. Tanto più che il tabacchino a fianco mi assicura che la Cappella è lontana; quindi, placando lo spiritello ribelle che credevo lasciato a casa, stabilisco che non val la pena scapicollarmi a cercarla, tanto ci si va dopo.

(Errore numero 2)


ore 15,30
Per farla breve. Il pranzo mi piace, riesco a parlare con Emme ed Emme di tutto fuorchè di me (le lascio parlare ed io mangio lenta la deliziosa pizza. Continuo a prediligere la pizza romana ma questa, QUI, è davvero buona), e alle 15e10 imbocchiamo via Forcella.
Incredibile ma vero (non credevo che dei montanari mangiassero così tanto) dieci minuti dopo si fermano ad una pasticceria. Famosa, e va bene, ma a me è rimasta solo la fame estetica, che fin qui non s'è saziata. Così, "tanto per", chiedo ad un commerciante dove sia la famigerata Cappella, che mi pare potrebbe essere da queste parti, forse appena un po' più in là... sussurra lo spiritello interiore che senza cartina è un po' smarrito. Ha visto i segni,  la statua del Nilo, per esempio...
Il vendiitore di cravatte mi dice che è l'agonata meta è qui, appena voltato l'angolo (ahimè, non era poi così lontana dalla pizzeria!!! geme lo spiritello affamato di bellezza).

Aspetto pazientemente che ci si avvii da quella parte, ma il capogruppo, dopo abbondante tempo occupato a conteggiare chi torna col treno delle 17e30, s'avvia... nella direzione opposta.

"ma... e la cappella?" mi sfugge dalle labbra.
"E, beh, non c'è tempo. Non ci andiamo. Andiamo a Santa Chiara".

Siamo a Spaccanapoli. E qui rinasce Lila Spaccamontagne, Lila Spaccatutto-anche il gregge. Pecora nera, più che agnello, Lila richiede i soldi del treno, e con la faccia contrita e il cuore in tumulto, dice no.
La paura dev'esser stata digerita con la pizza, e il mio volto intagliato dal tempo rifiuta il velo del Cristo. Scopre la prima materia, che non è l'uomo, ma l?Uomo che v'è nascosto sotto, e volta le spalle a tutti.
Salutando, s'intende.

"Allora, grazie"
Me ne vado. Senza sapere dove sono, ma solo dove vado. Senza sapere come tornare a casa,e mi preoccuperei se non fosse che, prima d'uscire, ho messo le scarpette rosse...


..."la divina commedia" rispose Lila Due passi sul sentiero dorato dal sole, e Lila si sente chiamare, come Dante alle soglie di Eden.

 Elle, l'altra con gli occhi azzurri, mi segue.
Io la sua Beatrice (m'ero stampata una picciola guida) nella Cappella di cui non sa nulla. Al confine tra io e noi, sul frammento di pavimento labirintico di fronte alla Tomba del Principe di San Severo, lungo le vie di un'opera alchemico-religiosa che conclude la piccola trasformazione che era in germe all'inizio del Viaggio, ci troviamo a contemplare le vertiginose meraviglie del Disinganno e della Pudicizia. L'amor Divino e il Cristo velato, che si giace al centro come il mio cuore, in centro al petto, battendo contro il sudario sottile del suo e del mio pericardio.

Mio Paradiso sarà poi il chiostro di Santa Chiara, in cui trovo pace e silenzio, nonstante Elle si faccia scattare quindici foto con le colonne ("ma le hai prese le colonne?" si.  "fammene una qui, che si vedono tutte" si vedevano già prima... "fammene una con queste due" ma te l'ho appena fatta...); lascio in sua balia il giovane custode (per le altre foto con due colonne -di nuovo-, con tutte le colonne, tutte le colonne e tutti gli agrumi, ecc.)

La mia anima un po' altera e solitaria è ormai tornata fuori, prepotente e assolutista mi mantiene in relativo silenzio, per avviarci poi dolcemente nella spoglia e magnifica chiesa gotica e via di qui, non senza una breve tappa alla chiesa del Gesù Nuovo (davvero Baroccocò!) che mi fa scaturire il primo pensiero logico della giornata:

"quale è la via più breve per la stazione?"
Ore 18.07
Ci arriviamo, ovviamente.
Lila d'altronde non si perde mai veramente e, di nuovo un po' snob nella sua giacchina firmata (di quelle cose rigorosamente prese a saldo e che si mettono per la bella figura) e con carta alla mano, alle 17e50 saluta Elle alla biglietteria e batte i tacchi rosso Freccia (di intercity per un po' ne ho avuto abbastanza e non parliamo del regionale!).

E torna nuova mente a casa.

11 commenti:

maria rosaria ha detto...

napoli mi ha sempre attratta molto. peccato che quelle poche volte che sono andata non abbia potuto visitare molto. bel resoconto, lila, e complimenti per il coraggio.
bacio

Baol ha detto...

Napoli...ci sono stato un paio di volte, nonostante sia relativamente vicina, qui da Bari... l'ho visitata con degli amici e mi è piaciuta tantissimo...e quanto alla pizza: meravigliosa...però, se chiedo una pizza con i capperi non mi aspetto una pizza con su i capperi ancora sotto sale...

;)

Lila ha detto...

Grazie, Maria Rosaria. E' venuto su da solo, come una ninfea nello stagno.
Un abbraccio!

@ Baol
una buonissima pizza con i capperi (più ricotta di capra e olive), l'ho mangiata a Salina, alle Eolie. Qui mi sono limitata ad una semplice margherita con bufala, ma non mi ci aspettavo il parmigiano!

...davvero i capperi erano pieni di sale??? si vede che era la pizzeria dove ha mangiato Clinton :))

bussola ha detto...

bel report di viaggio.... napoli mi piace molto..... una ragazza sregolata.... un universo completamente a parte

il mio nome è mai più ha detto...

L'ultima volta che sono stata a Napoli risale al dicembre del 2002: eravamo andati a vedere i presepi, ed io portavo le stampelle.
Nonostante tutto furono tre giorni spensierati.
Ho capito qual è la pizzeria di fronte al Trianon. Credo si chiami "da Michele", o qualcosa del genere, e in effetti, pur essendo un buco di posto, fa la pizza migliore di tutta Napoli. Io non ci sono stata, ma ho due cugine che vivono lì da anni.
Notte. .)

Madama Dorè ha detto...

I viaggi di "Alice" sono sempre affascinanti; sia dentro che dietro lo specchio. Grazie per la condivisione delle tue avventure. Baci.

ANTONELLA ha detto...

Mi piacciono molto dei napolretani il loro modo di approccaire le persone. Almeno qui in settentrione. ma magari è solo una mia illusione. Come fai a viaggiare sempre? Bacio

hobbs ha detto...

Dei reportage la cosa più bella è il punto di di vista. Dai tuoi, si gode di un panorama privilegiato...


H.

Lila ha detto...

@ Bussola
sai, mi piacerebbe una volta visitare una città con una persona che la ama...come io amo visitare le città. A volte ho la sensazione che la gente collezioni trofei, più che meraviglie...

@enne
si, è proprio 'da Michele'. L'omeopata napoletano da cui vado però mi ha detto che è "una delle" migliori. Magari la prossima volta che vado chiedo consiglio a lui!

@Madama Dorè
grazie. In realtà mi sa che riesco talvolta ad 'abbellire' la realtà.
Mi dico che se non arriva nessuna avventura... ciascuna cosa può diventarlo!
Siamo eroi ogni giorno, nelle piccole cose, no?
baci


@ Antonella
a dire il vero era un po' che non andavo in giro, a parte Anguillara/Bracciano che è qui vicino. Però si, mi muovo abbastanza perchè è una delle cose che amo di più fare. Sui napoletani non mi pronuncio, ne ho conosciuti tanti, e hanno certamente un modo caloroso di approcciarsi, ma sai, io sono diffidente
:)

@ hobbs
Grazie hobbs.
Quando ci riesco cerco di guardare le cose in modo diverso dal solito; se possibile anche dal mio
:)

Anonimo ha detto...

Che bel post Lila....Napoli è la città della mia mamma, di mia nonna e forse anche del mio cuore!

Lila ha detto...

@ Pepe
grazie :)
mi dispiace non aver visto di più e meglio..