Dell’uomo che fui stato
ruvide mani ricordo aver avuto,
cesellate e irruvidite nell’infinito fare
per mutar l’argilla in pietra dura,
squadrata poi, per costruire mura.
Da occhi grandi rammento aver guardato
lucenti specchi della vita che vivevo
colmi di gioia, meraviglia e pianto
sbocciati assieme nell’estasi sublime
che mi colse, nel giorno che già stanco
varcai solenne del mondo il bel confine,
per trovarmi appena dopo in altre spoglie;
così fui bimba, sorella e infine moglie.
E in quel viaggio, anelante alla vetta
tentavo andare arrancando, più in alto
quando a un tratto, impaurita, l’inciampo!
Mi s’infranser le mani nel colpo
che la lunga caduta m’inferse
e restai troppo a lungo là, inerte.
Poi sorpresa ho scoperto le ali
così un volo intrapresi a rovescio;
col coraggio che m’era rimasto
tornai indietro, abbozzata creatura.
Mi mutai nel gabbiano di stormo
e fui pesce, e leone selvaggio.
Sono stata partenza e ritorno
ed infine io fui solo”viaggio”;
percorrendomi fui notte e giorno
le parole, il silenzio, il rumore.
Mi hanno visto, e chiamato “le stelle”,
fui io pietra scalpello e livella
finché alfine, percorsa ogni via,
ora miro l’immagine amata:
quell’essenza di tutto, ch’è mia
7 commenti:
Troppo bella!
Un abbraccio
Ciao Lila!
...e di tutto quello che vorrei essere...
@ Madama Dorè
Grazie :)
@ Baol
ciao a te!
@ Angelo azzurro
è di tutto ciò che siamo!
ed eccomi di nuovo qui tra le tue belle pagine a leggere queste tue belle righe che parlano di metamorfosi .. di percorsi e voli interiori e l'immagine che alla fine tratteggi è assai bella
.. miro l'immagine amata.. ch'è mia poichè sono, ed esisto increata
un abbraccio forte delce lila
.. e garzie ^ __ ^
Di vanto trovai scritto e perdono scolpii sulla pietra che anima avea persa tra il cielo e la bellezza.
Buon fine settimana per te
Maurizio
grazie della tua visita.
@ albafucens
grazie a te. Non siamo che parti di un unico essere, e da ciascuno traiamo saggezza e forza
:)
@ Maurizio
bel contributo... ti ringrazio del passaggio!
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