giovedì, giugno 3

Diario di viaggio (1)

Ho il tempo lento degli antichi viaggiatori del cielo, quelli che arrivavano prima in aereoporto per fare il check-in, scegliere il posto migliore, magari dopo un po' di fila in piedi o seduti sulla valigia..."buongiorno, vorrei un posto davanti all'ala, proprio sul finestrino"...  Ecco, così me lo ricordo: ché mio padre mi spiegava sempre, quando partivo, che a seconda della "macchina" era meglio scegliere un posto o l'altro.
Ora, nell'era del check-inonline, è la fila per l'imbarco che determina la possibilità di scelta; e me lo posso scegliere il posto, perchè a Lila piace essere tra i primi, per collocare bene la borsa tirare fuori la borsetta dal bagaglio a mano, indovinare da dove si scenderà... quindi cerco ancora quei posti vicino al finestrino, perchè a Lila piace staccare gli occhi da terra, e poi rimettere le cose in discussione da questa prospettiva d'alta quota, che fa sembrare tutto così piccolo...

Prima della partenza mi piace guardare i visi delle persone che mi sono attorno, chiedermi se poi li troverò cambiati, così cambiati da non sembrare più gli stessi; o appena appena.
Chissà se tutta questa gente, che aspetta un passaggio per chissadove, lo sa dove va?



Quelo che so, è che non si torna mai da nessun viaggio, se nel fare le valigie si fa attenzione a mettere ben piegata una coscienza usa e getta; usa quello che rimane di ieri, e getta il resto, perchè non si può tornare con lo stesso peso o con le stesse cose, altrimenti sarebbe meglio restare a casa.
Dove si può cambiare lo stesso e d'altra parte; se cambia chi resta è già sufficente a farci sentire nuovi.

In Svizzera comunque, bisogna fare attnzione a ciò che si butta. C'è un peso, una dimensione, in base a cui si pagano i rifiuti.
Così, invece di dire sì a tutto, bisogna controllare che quello di cui non hai più bisogno abbia la leggerezza necessaria per essere affidato al vento... che il cuore sia, o diventi più leggero di una piuma, come dicevano gli egizi, anche se easyjet non mette limiti di peso al bagaglio. Ryanair, per esempio, lo fa. E siccome non si sa mai con chi si farà il prossimo viaggio...
meglio essere allenati, e essere leggeri...

5 commenti:

bussola ha detto...

anche io adoro i posti davanti al finestrino.... e mi propongo sempre di viaggiar leggere.... ma difficlimente ci riesco ....

Madama Dorè ha detto...

Hai ragione, le cose umane, viste dal cielo, sono così insignificanti! ma viste da vicino ci schiacciano, quindi è bene ogni tanto cambiare i punti di vista. Un abbraccio.

Federico Distefano ha detto...

Io parto con un sacco di roba ma con un occhio attento a lasciare un po' di spazio, per altra roba da riportare indietro...
:)
Ciao e buona domenica! ^^

Mobu ha detto...

...
...io vorrei partire...
...ma visto che non posso
uso la fantasia.
:)
mobu

Lila ha detto...

@ bussola
stare leggeri è difficile, ma mi sono allenata un anno, con un viaggio in vespa, in due, in corsica. Davvero ho dovuto imparare, almeno ad alleggerire il bagaglio fisico :)

@ Madama Dorè
é bene allora, alzarsi in volo :))

@ Federico
io parto sempre con qualcosa da buttare, come dicevo, per riportarmi qualcosa di nuovo!
;)
Buon inizio settimana

@ Mobu
ciao Mobu...il tuo, anche se costretto, è un modo di viaggiare che a volte porta molto più lontano...