mercoledì, dicembre 10

Sulla via


Quando vado al lago, ultimamente il tempo sembra sempre ombroso. Ma dopotutto è autunno (fa il tempo che piace a me... uggiola la voce che vuol narrare un'altra storia), e l'immagine congelata dei rami spogli si impronta sulla mia pelle, che si increspa come la superficie del cratere nascosto.

Osservo lo specchio d'acqua, la sua superficie trafitta dalle insistenti gocce del temporale. La sua pelle increspata e rumorosa, nasconde le creature del fondo,e scaccia quelle che gli scivolano sopra, si tuffano dentro alla ricerca di cibo, e volano sulla sua presenza, nelle mattine assolate.
I cigni oggi non si vedono. Lo specchio, rotta l'immagine del cielo, si ribella al suo ruolo di passaggio.
è passeggero del vento, che lo riversa addosso alle rive sabbiose, sulle creste dei massi che si affollano sotto il muretto della passeggiata.
Questo si vede.
Il resto è chiuso sotto le onde, che smuovono la sabbia nera dal fondo, e imbruniscono l'acqua.
Le creste bianche , come sorrisi che scappano ad un uomo chiuso in se stesso.
Frammenti, che non sanno propriamente di pace.
Schegge che scivolano oltre la pelle, e mentre guardi ti senti ferito, come da un foglio di carta. Il taglio è sottile, invisibile; non così il bruciare insistente.
La pelle e le onde di superficie, arrancano sul vetro che rimane sotto; frantumazione d'una esistenza. Essenza dolorosa della libertà di non mantenersi composti in un vaso.

Di essere anche la mano che modella una nuova forma...






5 commenti:

Federico Distefano ha detto...

Ehi, la foto raffigura lo stesso pezzo di strada che si vede anche in uno dei post precedenti o mi sono rimbambito?
Però mi pare leggermente diversa...

Ciao e buona serata!

Lila ha detto...

Ciao Federico,
certo, il posto è sempre lo stesso. Coltivo il folle progetto di continuare a fotografarlo tutte le volte che ci passo, almeno per un po'. Ma magari non pubblicherò tutte le foto, o mi tocca cambiare titolo al blog.
Osservo. I colori al passaggio di stagione, le foglie, il tempo..

Mobu ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mobu ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Lila ha detto...

E se vedessimo?
se ci fermassimo ad osservarla mutare, quest'anima inquieta; cresta d'onda dopo cresta d'onda, uguale a se stessa ma in perenne movimento.

Chi sarebbe allora il dio, padrone di fare?
Non solo la conseguenza, ma la mano che crea..