domenica, novembre 22

e io intanto..


Una giornata più silenziosa di altre  più lenta e meno allegra di ieri, a casa dai miei per un pranzo della domenica fuori programma e per l'appunto... non di domenica.
Domenica l'aurora è stata triste e dura; poche le ore di sonno, alle quattro ero già con gli occhi spalancati su un libro e il caffè fumante; impossibile riprendere il filo dei sogni se non verso le otto; è così che è cominciata. Nelle ore, quando dormi poco e ne hai infinite da occupare davanti, accade che si preda a fare il conto delle cose e chissà perchè mi metto a valutare quante storie finite male, quante idee non compiute, quanta fatica arrivare qui.. e poi dov'è qui?
Non so. Almeno oggi per un po' non l'ho saputo più, e ligia all'occhio del turista ho spazzato e aperto le finiestre mentre guardavo l'affollarsi di riflessioni scure come la mattinata.
E mi è tornata in mente una cosa letta e pensata cercando tra i blog altre vite, osservando le code fantasma in autostrada, ascoltando la mia signora che declama poesie asserendo che le scrive quando è triste.
La conclusione è che in genere (e generalizzando) la tristezza attrae molto più della felicità. Le persone felici,  quelle felici davvero dico, non i compagnoni che sanno tenerti su tutta una serata, anche se dentro piangono , hanno pochi amici, pochi lettori, pochi ascoltatori.
E' che forse hanno poco da dire. Quando parlano di quanto sono sereni, o comunque ottimisti ,ad un certo punto colgono la nota di disappunto sul volto dell'ascoltatore, ascoltano il cuore e cambiano argomento.
Il tempo e la salute della gente, di solito. Finchè l'altro prende il sopravvento con la sua storia.
Le persone felici non infilano un successo dopo l'altro, ma apprezzano ciascun successo; brindano alla sorte e alla prima occasione; nel momento in cui sono felici. E avolte anche quando non lo sono.
Perchè le persone felici non sono felici sempre; non hanno il sorriso sulla faccia come una bandiera, ma colgono ogni istante per quello che è, che sia doloroso, faccia paura, incanti. Solo lo fanno con la consapvolezza d'essere... felici.



Così scorrevano le idee lungo la pelle incartata dal sonno perduto, finchè con fatica, nel pomeriggio mi sono addentrata nel parco e le idee hanno preso a virare. Nei colori d'autunno tardo, come foglie che scendono lente, le idee cupe si sono posata sotto il sole a marcire in terra.


Ho ritrovato, come ciascuna volta che percorro i sentieri, lasciando che lentamente gli odori della terra, dell'erba, di fiori,  mi si affollino nei polmoni, la sconfinata gioia di vivere vicino ad un parco, come sognavo da bambina. E' un altro parco, ma c'è l'acquedotto, gli alberi rossi d'autunno, e perfino, in attesa della villa sulla collina toscana, ho il mio piccolo viale di cipressi, e molta più meraviglia!

Mi accingo a tornare con le emozioni ormai a rovescio; osservo negli ultimi raggi di sole, che li colpiscono come dardi di Cupido ,una coppia d'amanti appoggiati come abeti sul crinale, ad aspettare la sera.

Conto le ultime volte che mi è successo. Sflio di tasca i "se fosse stato" e "se avessi fatto" e li getto, vergognandomi un po', al lato del sentiero; e in fondo mi trovo, sgualcito dai piccoli malumori di oggi, un sorriso birbone... non so voi, ma io intanto sono felice!

7 commenti:

UIFPW08 ha detto...

Basta poco per essere felici, ma una volta che lo siamo speriamo sempre di mantenere questo sogno ad occhi aperti ..sempre.

Federico Distefano ha detto...

Io sono spesso felice e vengo preso, altrettanto spesso, per una persona senza problemi o con poco cervello ma il segreto del mio semi-onnipresente sorriso è proprio quello di saper cogliere, nelle piccole e nelle grandi cose, il lato bello.
:)
E intanto contribuisco, nel mio piccolo, ad aumentare il numero dei sorrisi in giro e chissà che non possa giovare a qualcuno...

Ciao Lila e buonanotte!
^___^

maria rosaria ha detto...

a volte la felicità è anche addentrarsi nell'infelicità, per parlarne, per avere proprio come dici tu qualcosa di più profondo da scrutare e da proporre.
belle e sempre profonde le tue riflessioni. contenta per il tuo essere felice!
bacio

il mio nome è mai più ha detto...

Capita spesso anche a me di riuscire a risollevarmi quando non ci speravo più. A volte basta semplicemente l'incontro con una persona che non vedevo da tanto, o la telefonata di un amico.
A volte anche meno.
Vorrei tenermi stretto quello stato di grazia imprevisto, ma poi risalgo mio malgrado sull'ottovolante.
Un bacio e sogni d'oro, da un'insonne cronica. ;-)

Lila ha detto...

@ Maurizio
la felicità è uno stato che resta dentro, indipendentemente da ciò che accade, e da altre emozioni che passano. Credo che scegliamo il nostro "stato d'essere" di fondo.. diciamo la forma di substrato su cui far muovere le emozioni. Come se decidessimo una carta fotografica di base, lucida, opaca, dura ecc. e poi ci permettessimo di cambiare, amando però sempre di più, o provando comunque sempre, l'effetto che fa un evento sulla nostra carta preferita.

@ Federico
caro Federico, che grande saggezza in queste poche parole. Cogliere nelle piccole le grandi cose!
E speriamo, ma pare che sia così, che il sorriso sia contagioso come lo sbadiglio!
un abbraccione e buona giornata

@maria rosaria
grazie a te per partecipare e approfondire. Quel che mi piace dei commenti è che finiscono col comèpletare il pensiero.
baci

@enne
che bello l'ottovolante! dai, basta ricordarsi di risalire, in fondo ci si diverte sempre un po'..
certo, le nottate di sonno aiutano a mantenersi leggermente più stabili d'umore. Ma come dici veramente basta poco per ritrovare uno stato più sereno.
Un abbraccio mattutino (spero che ora almeno dormirai però!)

albafucens ha detto...

Concordo il tuo pensiero riguardo alle persone felici è proprio come dici tu ..

.. per essere felice spesso mi sforzo di cogliere delle sfumature di colore anche laddove tutto sembra nero.. perchè il nero non è mai assoluto

un abbraccio

Lila ha detto...

bella questa idea, albafucens.
Te la prenderò a prestito e la prossima volta che tutto sarà nero, o sembrerà tale, andrò a cercare i colori. Non solo in senso metaforico ;)