Incido, plasmo, combino, coloro,
soppeso e sorrido e parlo, per dare
o scoprire la forma alle storie del mondo.
Riprendo le pieghe, riapro, ricucio
lo strappo profondo... tra la pelle e il cuore;
son sarto e son mago.
E il mago ha la pelle di coccodrillo
densità chaotica d'acqua di palude,
impenetrabile e fredda superficie;
e spazio tiepido tra le scaglie.
E sopra ha gli occhi d’aria: oltre l’azzurro,
se te lo perdi, c’è dietro nulla.
Occhi di cristallo impregnati
dell’essenza calda della terra.
Così il cristallo è il diamante,
il diamante che adorna è carbonio,
il carbonio è una collana di perle
che si muovono, e vuoto.
Suono e vuoto fra di esse.
Alla fine è il vuoto,
la parte predominante nella natura.
Se prendo una pausa per ritrovare il taglio,
m’acccorgo che altri son perduti
e cercandomi in essi ritorno sentiero,
lì mago, sulla via circolare.
Dietro, i giorni di prove infinite
riposti in ordine, contati coi passi
ormai sgranan le vecchie abitudini;
davanti, é il ricamo sul velo,
la tasca incollata sul cuore
la stanza dove giace l'indizio
per calzare il vestito perfetto.
Incido, plasmo, combino, coloro,
soppeso e sorrido e misuro,
parlandovi in forma rimetto
in ordine il filo della favola.
Per questo narrare e coprire
si dice alle volte che mento.
Ma il trucco che cerchi, non è
né il riflesso, né il vestito cucito.
6 commenti:
bellissima, ma l'hai scritta tu?
Sembra il gioco delle tre coppelle...e alla fine c'è solo il vuoto, che non è un vuoto ma un pieno di "infinite possibilità". Bellissima, cara Lila. Un abbraccio.
sai che ho pensato anche al "mio" lavoro? bellissima!
@ Antonella
si, l'ho scritta io. Grazie!
@ Madama Dorè
il vuoto chaotico, infatti, l'ho inteso così:pieno di forme!
@ maria rosaria
si, a volte i lavori si uniscono, al di là della forma con cui si esprimono. E' il 'vuoto', no?
Complimenti, bella e coinvolgente. Finalmente un pò di tempo per rileggerti.
@ Aria
mi fa piacere ritrovarti:
Un caro saluto
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