lunedì, settembre 7

"è pericoloso uscire di casa, Frodo..."(Bilbo Baggins)


"ecco, padron Frodo, se farò un altro passo sarò andato più lontano di quanto non abbia mai fatto"

Una cosa del genere, diceva il buon Sam, nel film de Il Signore degli Anelli. Il concetto val più delle parole, e mi si è schiacciato addosso assieme al vento, mentre volavo lungo la variante dell'Aurelia, in direzione Piombino.
Un solo passo, ancora.

E' la condizione in cui ci troviamo la maggior parte della nostra vita, senza rendercene conto. Quell'unico passo che ci porterebbe così lontano da casa;  un passo solo e saremmo nel posto più lontano mai conosciuto. Eppure la paura ci ferma. Il conoscere già il giardino di casa nostra, o credere di conoscerlo (ci fu occasione di dire che nascosto, in qualche posto, c'è il fiore dei sette colori) ci impedisce di varcare il confine tra ciò che crediamo di essere e noi stessi.

Ho creduto per tempo di essere Frodo.  Mi immaginavo portare il fardello dell'anello, mentre sognavo il potere dello stregone, e la leggerezza dell'elfo. D'essere il re celato, il guerriero che si riabilita nella lotta. Il curioso amico o il valoroso ragazzo. Perfino il possente, brontolone, nano!
Leggi e rileggi mi sono trovata in tutti i personaggi, ma mai avrei pensato di essere il fido Sam. Il giardiniere, quello che si occupa delle cose che crescono...  (il mio pollice fra l'altro non è proprio verde!)

Invece, piantata saldamente sulle due ruote, rappresa, col vento che mi si avvinghiava come un amante perduto da tempo aderendo alla mia paura, lavandola con benvenuta violenza... ho sentito la spinta mutare.
Non davanti, ma ovunque... poi dietro e in alto mi sollevava il pensiero, mentre il corpo è rimasto lì, a controllare il mezzo, per raggiungere il fine intuito!

Un solo, piccolo passo.

Oltre la paura.

E poi... nessuno lo sa.

Nello specchio, arrivando all'Elba, nel viso stanco del viaggio, ho ritrovato un amica lasciata da tempo.
I capelli appena spruzati di bianco e la faccia da ragazzina che non avevo dimenticato, solo che non la vestivo più.

Ma se ciascuna scarpa rimane con dentro l'ultimo passo, che a volte si ripete infinito; ciascun vestito ha un ricordo dentro, se mi spoglio ora ho un vestito nuovo.

Davvero padron Frodo, non credo d'essere mai stata così lontano...

2 commenti:

maria rosaria ha detto...

ti voglio confessare che "il signore degli anelli" non è il mio argomento preferito, e che quando andai a vederlo al cinema mi addormentai come un'asina. però da questa similitudine che ne ricavi mi è tornata in mente una sensazione che provo ogni volta che esco... una sorta di paura stimolante, come se quella parte di me deputata a venir fuori solo quando cambio ambiente e faccio "un altro passo..." di solito riposasse. e mi sembra di scorgerlo anche negli altri. che sia l'entusiasmo che accompagna le nuove esperienze?
bacio e bentornata!

Lila ha detto...

è l'entusiasmo delle nuove esperienze, ma anche metaforicamente il senso del cambiare qualcosa in sé, perchè le esperienze possano cambiare.

(a dire il vero il film non mi ha entusiasmato, quindi ti capisco benissimo; in realtà la battuta è cinematografica, ma le riflessioni riguardano il libro, che, piacendo l'argomento,è qualcosa di magico)

baci, e bentrovata