Il Buddha ha affermato di voler insegnare l’eternità, ma l’eternità è composta di giorni come questo, dunque “la pratica di un giorno” è il principio del satori.
(Taisen Deshimaru Il vero Zen, ed. SE)
Dormire, svegliarsi sono satori. Ogni istante privo di concentrazione è sprecato: quando si mangia bisogna concentrarsi sull’atto del mangiare, quando si leggono i sutra bisogna concentrarsi sulla lettura dei sutra, quando si dorme bisogna concentrarsi sul sonno. (ibid)
il satori non è una condizione particolare dello spirito, ma il ritorno al suo stato normale (ibid)
…
Non volevo fare meditazione. Non ero nemmeno concentrata; stavo con la mente confusa nelle mie infelicità, quelle che ancora dovevo riporre, gettare, differenziare, quando improvvisamente un rumore d’acqua sui sassi è entrato nella mia consapevolezza. Non so, nemmeno a pensarci a distanza di tempo, in questa relazione sconnessa d’esistenza per cui ripercorriamo le cose per comprendere, ecco, non so quanto sia durato. So che l’orecchio, gli occhi, i sensi, erano tutti su quel fruscio che aveva la perfezione armonica che solo Natura sa progettare.
Qualcosa che adesso spiego come ‘il fruscio del vento in un bosco di foglie”. Qualcosa che, ovviamente, era solo il rumore del mare sulla ghiaia già lucidata dal sale.
Si può dire, comunque, che per un lungo tempo (forse qualche secondo, un ondata, poi la successiva) sono rimasta immobile in quel fruscio. Perché è quel rumore di vento che non sposta il tronco della quercia. È quel rumore del mare che arrotonda i sassi, senza cambiarne la posizione. È quel rumore che entra nella confusione completa, e accomiata i pensieri, le sensazioni mentali, le emozioni recondite che spuntavano già reintepretate. Le rende assenti di moto.
…
Poi il mare sale; rolla una terza onda; si scrolla fino al bordo leggero del pareo disteso verso di lui.
Me lo avvicino. Il mare infatuato… frusssccia un'altra onda inseguendoci sulla rena.
Sollevo il pareo.
Al mare sfugge un rombo sordo di disappunto. Si ritira, ammicca sotto la scesa della ghiaia, un po’ irrigidita dall’ultima carezza come un’amata svestita di colpo… e poi s’avventa.
Ora si! sa di vento. Sa dell’urlo segreto del vulcano, prima che erutti; sa di estesa tempesta che squarcia prima o poi con il fulmine le colonne di nubi; sa del mare che innalza sulla schiuma la barca al navigante…
Quanto al satori, non so com’era in quel momento. Ma ho fatto appena in tempo a sollevare lo zaino, prima che il mare mi baciasse i piedi, e tornasse a languire nel suo letto.
7 commenti:
Lila....
ho riletto questo post (fin'ora)
Tre volte...
Mi ritrovo, ritrovando te.
Intendo...
Lo stesso modo di osservare, concepire e farsi invadere dalle piccole cose che ci circondano e che svelano i veri moti interiori e della vita...
E' necessario concentrarsi su ognuna di queste piccole cose....proprio perchè sono queste che ci annunciano e raccontano la vita...
Eventi...emozioni...
Le onde...il mare...argina...ed invade la terra....senza spostarla....come il vento fa con la quercia...eppure, può mutare la sua forma...
La natura è rivelatrice...Ogni suo moto lo è...
Perchè noi, siamo esattamente quel mare...quella terra....quel vento che ne rappresenta la vita...mentre noi (quercie) resistiamo al suo viandare....mutando....
Credo di aver capito esattamente cosa tu abbia voluto comunicare attraverso questo post....
Sulla meditazione e Buddha...posso solo aggiungere che quasi tutte le domande che nella vita mi hanno attanagliato...sono state ampliamente soddisfatte dal buddismo...
Disciplina (seme) ancora più radicato ed innato (che possiedo) dell'educazione stessa...che non ha mai smesso di stupire ogni mio credo...
Bellissimo questo post...e tu sei davvero da seguire e conoscere!
Un bacione!
..Sa dell’urlo segreto del vulcano, prima che erutti..
mi sono lasciata trasportare come te da tutte le sensazioni che esprimi e ti sento molto vicina al mio modo di essere,
grazie per questo bellissimo viaggio nell'ignoto che alberga in noi tutti
un abbraccio
@ Darksecretinside
già, il microcoscmo e il macrocosmo si specchiano, come noi ci specchiamo...
ritrovarsi nelle parole, riscriversi altrove, scriversi e indicare la strada a qualcuno...
è bello, incontrarsi sulla via!
un abbraccio
@ albafucens
camminiamo insieme, mi pare, sostenendoci con il diverso modo d'esplorare la vita; a volte corro avanti io, a volte tu...
grazie per esserci; è bello trovare persone che "vibrano" un essere simili.
Un abbraccio
parole bellissime. sono tue? post molto suggestivo.
ciao Antonella,
le parole, a parte le rpime che, come segnalato sono una citazione da un libro sullo zen, sono mie; sono lieta che ti sia piaciuto il post, in ogni caso.
Un saluto
lila
All'Enfola c'era Emanuele, noto come Manovello.
Gestiva le rafici di quel che diventerà poi "Emanuel", gloria di giovani generi e di eccessivi sognatori.
Ancroa lo ricordo. Tanti anni fa. Quando osservava sconsolato la Tonnara decadente e raccontava dei suoi 2 affondamenti in tempo di guerra. Ringraziava tutte le volte gli inglesi. Ed i loro siluri.
@ tacito...
un picolo delizioso personaggio, delineato con graxia xommovente in poche righe.
Grazie.
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