lunedì, gennaio 18

l'amore, in qualche cosa




Alcune cose, a volte, ci colpiscono con la violenza di un caprone in corsa, (il link è per chi ha un po' di pazienza...) che carica a testa bassa.

Degli eventi, o dei mancati eventi. Delle persone che credevamo vicine se ne vanno, altre non si fanno proprio vedere. Avevo creduto, per un poco, che il ritorno di fiamma di un mio ex potesse essere una cosa 'reale'. E me la sono tenuta dentro, per paura che a raccontarla a qualcuno, chiunque, la cosa perdesse energia e si sgonfiasse.
Invece la bolla non s'è sgonfiata, s'è rotta!
Si, perchè alla prima piccola richiesta d'appoggio quello se la è data a gambe, senza nemmeno la briga di una scusa plausibile. E comunque non ha importanza. Perchè non c'era, e non è giustificato. Qui non importa spiegare i fatti, importa che io mi renda conto che, in ogni modo, è il mio comportamento che ha fatto accadere le cose così; che ha portato le cose a ripetersi negli anni, come un deja-vu, di cui però t'accorgi solo quando è passato.
Una piccola cosa diversa, mossa dal cambiamento sentito dentro il triangolo volto in basso che è il mio utero, la mia acqua di vita che germina per ora solo idee,  c'è stata.
Come dicevo, le cose cambiano.

E questa volta nessuna preziosa gentilezza.
Ricordo che anni fa non mollavo un tipo con cui soffrivo da morire perchè era 'fuori per lavoro', era Natale, era il suo compleanno... Stavolta l'unica cosa che m'è sembrata importante è che anche io ho bisogno di essere felice; e una situazione che non puoi cambiare, per cui s'è fatto tutto il possibile, che non si modifica minimamente e che ci fa stare male è semplicemente stupido portarla avanti.
E io sono molte cose, ma non sono stupida. Mi ci comporto, a volte. Per paura, per bisogno di affetto, per il desiderio che le cose siano come le dipingo,  posso fingere. Ma fino ad un certo punto;  ogni racconto ha una fine. A volte i personaggi durano tutto il libro, a  volte un capitolo solo. Questo doveva essere più d'uno, ma il punto, ad ogni buon conto, è arrivato.

E' arrivato guardando la ragazza negli occhi del guerriero.
La ragazza è quella libera, con il cuore bambino. Non l'altra, quella che ha sofferto, che ha scitto cose come questa:



La promessa di restarti accanto,
quando inciampato sei, più volte,
e senz’affanno, rialzato hai il capo,
e raccolta la tua gloria,
é una parola di facile emissione,
un sospirar, un raspo di polmone.
E poi un bisogno ti sorprende;
o forse troppi son gli sputi,
o, solo stanco, cadi e resti in terra
arido, stordito ed anelante
la mano tesa che t’avevan porto.
Ma già i solleciti altrove,
riponendoti nel fondo alla memoria,
han diretto le parole e t’han lasciato
giullare, a far suonar quelle catene
rugginose, che sbricioli in un fiato.
Si giuravano fratelli e tuoi compagni,
ma la sera che è giunta può vedere
solo l’ombra tua, stolida, che cerca
nello specchio l’amico che ha lasciato.


Oggi l'ombra è solida, a differenza di allora.  E se ritrova l'amico nello specchio, ha anche gli occhi  per sentire attorno tutto l'amore che c'è.
Oggi è questo, e va bene così.

E' amore, mio padre che s'arrabbia, pensando ad un certo Presidente che lasciò morire sua moglie di parto per salvare la figlia.
E' amore, mia madre che si preoccupa comunque di cucinare le cose che amiamo.
E' amore,, mio fratello che mi portava i cornetti per la mattina, dopo esser uscito con gli amici.
E' amore, mia nonna che ride sulla terrazza Mascagni, come se avermi lì fosse la cosa più bella del mondo.

E' amore, il mio amico E.C. che mi dice che sono bella e che ci proverebbe se non fosse fidanzato (lo so che non lo farebbe mai!).
E' amore, il tirocinante (cui ho già fatto il giudizio) che mi chiama sabato per sapere come sto.
......



                                   E' amore  tante piccole cose, a volte prima di quelle grandi.




11 commenti:

Mauro Bartoletti ha detto...

Mi sento inopportuno a lasciare un commento a questo tuo post così intimo.

D’altronde inopportuno lo sono spesso: ho visto troppe coppie stare insieme per quanto hanno avuto in passato, vivendo nel ricordo e nell'apatia, se non nella sofferenza, senza invece rendersi conto che quello che conta è ciò che può farli star bene, farci star bene, per il percorso che ancora si ha davanti.

Impensabile non prevedere momenti di crisi, ma pericolosissimo non distinguere le eccezioni, dalla norma.

Tutti abbiamo il diritto di star bene.
Tutti abbiamo il dovere di star bene, trovando anche la forza di far uscire di scena il personaggio chiave, magari aggiungendo un capitolo a sorpresa nel libro che avevamo già scritto..

Dovremmo riscrivere qualche pagina, ma a noi scrivere non dispiace affatto.

In bocca al lupo.

M.

UIFPW08 ha detto...

Non credo che il tempo si sia fermato nè che le nuvole siano rimaste aldila dell'orizonte a guardare il sole di Hong Kong. Tornerà la Primavera e con essa tutti i profumi della vita.
Maurizio

hobbs ha detto...

ti auguro di ricominciare da qui allora. dalle piccole cose (e non ci metto le virgolette anche se ci sono). il tempo concesso, è anche quello che ti concedi tu. quello delle scelte consapevoli, quello che serve per cominciare a volersi bene un secondo prima che comincino a farlo gli altri...

H.

ANTONELLA ha detto...

E' vero che tutto ciò che elenchi è amore e diciamo che la nostra vita scorre su queste cose e va bene così.Ma si sente, chissà come mai il bisogno d'altro come di un respiro all'unisono, come di una passione incontrollata come il bisogno di perdersi. Quando arriva si è pieni. Chissà perchè dura pochissimo. Sembra una malattia e noi sembriamo stupidi. Dura pochiossimo, ma in ogni caso si aspira a quella pienezza arrivata chissà da dove e senza una giustificazione. Dici adesso che sei più forte e più libera . Ma è questo che vogliamo? Oppure essere stupide stupide almeno un po'. Ti abbraccio forte .

Lila ha detto...

@ Mauro Bartoletti
dici bene; e stare insieme è anche fare, per alcuni tratti, la stessa strada. In qualche cosa. Come avviarsi al lavoro prendendo lo stesso bus separarsi per un po', trovarsi per il pranzo... insomma, Gibran direbbe "bere insieme, ma non nella stessa coppa"...
Quando questo non succcede, come dici tu, bisogna prendere la penna in mano, e ricominicare a scrivere.

(la matita non va bene, se l'è presa Hobbs)

@ hobbs
ben detto. VOlersi bene un attimo prima che comincino a volercene gli altri. E anche dopo. Non per essere egoisti, ma perchè stare bene con se stessi ci fa stare bene con gli altri, e se non amiamo e stimiamo noi stessi, dati i paradossi speculari della psicologia umana, come potremmo volerne agli altri?

@ Maurizio
poetico. Un sussurro che mi sostiene, tra i raggi e la brina di gennaio.
Un'attesa da vivere.

@ Antonella
oh, sapessi che volere quel fremito incontrollabile, quell'attimo di smarrimento che finisce l'uno e la solitudine, per aprire a nuove prospettive. In cui sei sempre uno, sei sempre solo, ma sei anche uno e l'altro, e non sei solo.
Sono più libera e forte non perchè mi sono "liberata di un peso", ma perchè sono più consapevole.
L'amore, amare, è essere liberi anche nella rinuncia.
Quando amo una persona e rinuncio per essa/o a qualcosa di me, non mi sento prigioniera.
Un abbraccio a te, carissima

Madama Dorè ha detto...

"non ci si bagna due volte nella stessa acqua" (del fiume) dice Eraclito. Sfortunatamente "tutto scorre" e qualche volta è "per fortuna". Accettare che tutto passi è saggezza, la stessa che dimostri tu, anche se col pianto nel cuore. Ti auguro che la vita ti porti un giorno quello che desideri ma stai in guardia perchè spesso, a nostra insaputa, desideriamo delle cose che poi ci si rivoltano contro, ahimè.
Apprezzare le piccole cose che la vita ci dona e provare gratitudine è la chiave della serenità.
Da vera poetessa racconti le tue pene e i tuoi successi in maniera splendida. Auguri e abbracci.

minervabianca ha detto...

Purtroppo a volte tutto ciò che crediamo, o speriamo eterno...in realtà è solo un'illusione, che ci lascia amareggiati e disillusi.
Ho provato anche io questo dolore, ma l'importante è andare sempre avanti.
Un abbraccio

Ps:se non ti dispiace ti linko

Mauro Bartoletti ha detto...

Ed allora scrivi.
Con la penna, il gesso, la vernice. Con quello che vuoi, o che Hobbs ti lascia.

L'importante è scrivere e per come vedo io le cose, bisogna scrivere sempre su una pagina bianca. Si, credo profondamente nell’inopportunità di riprovare a fare la stessa strada con il compagno, o la compagna, che ha già dimostrato di volerne prendere un'altra. Io mi sono sempre fatto male tutte le volte che ci ho provato  .

Rilancio quindi in chiave leggermente diversa il commento di Madama Dorè: "non ci si bagna due volte nella stessa acqua!". Appunto!

M.

Lila ha detto...

Cara Madama Dorè,
quello che dici dovremmo tenerlo sempre in considerazione. Purtroppo io ho il difetto di credere che, quando scorre, l'acqua si ricambia. Invece mi sa che a volte qualcuno ha dentro sé dei gorghi che illudono solo del mutamento. Mi riferisco anche a me stessa, nei comportamenti che non voglio/riesco a cambiare.
Grazie delle tue parole e della vicinanza. Un abbraccio forte

@Minerva BIanca
Comprendiamoci, allora, una con l'altra... e come dici tu andiamo avanti.
Certo che non mi dispiace se mi linki; ho visitato il tuo sito (brevemente) e tornerò a nche a trovarti.
UN primo abbraccio


@ Mauro Bartoletti
Davvero! io è la seconda volta (con due persone diverse) che ci riprovo. Alla terza potete colpirmi con un martello sui peidi che tanto le ali si saranno ormai spiumate!
;)

il mio nome è mai più ha detto...

E' incredibile come, spesso, mi capiti di comprendere profondamente le tue parole: e la tua vita sembra scorrere parallela alla mia, in qualche modo.

ps. Vorrei dire a tuo padre che quel presidente l'ho molto detestato anch'io, e non solo perchè lasciò morire sua moglie. ;-)

Lila ha detto...

cara enne,
mio padre legge il blog, e quindi credo che avrà letto le tue parole!

quanto al resto,anche io scorgo delle assonanze tra me e te.
Come se ci avssero dato lo stesso 'canovaccio', e poi ciascuna recita con delle variazioni a tema.