giovedì, febbraio 5

c'è un tempo in cui tutto finisce.
I giornali tacciono, se non li leggi ad alta voce. La tv è chetata dalla noncuranza nell'accenderla, il dolore è addormentato dal movimento; la rabbia... dal tempo stesso.
Non importa. Poco dopo aver pubblicato il post "rabbia" cRi, al secolo Cristina Giorgilli, ha pubblicato questa illustrazione (o forse l'ho vista in ritardo), che mi ha gentilmente concesso di usare.
Non so cosa le abbia dato l'ispirazione; il vento, forse, che Pierluigi sente rapirgli i pensieri. A cui i poeti affidano le rime giacenti nel cassetto, perché domani ritornino a calmare la paura di non riuscire più a creare. O perché non tutto si pubblica e si declama, ma il sussurro del vento è ineluttabile. Se qualcuno lo detesta, s'infila in una manica di giacca, svolta l'angolo che tu non cerchi, e, rauco, crepita una sospiro nell'orecchio di qualcun altro. Che ascolta.
Coglie un punto, una virgola, due sillabe. E il sogno del poeta s'avvera.
L'aria si raccoglie in poesia, in prosa, o in immagini.

Così, alle volte.
E chissà da che parte tirava il vento, quel giorno; ma ringrazio Cristina per l'offerta e pubblico l'illustrazione, sentendomi oggi una bimba con qualche lacrima appesa al sopracciglio nonostante il silenzio ottenuto dal mondo. Con dentro un mostro verde, che vorrei aver dietro quando apro la porta dell'ufficio. Che vorrei non avere dentro altre volte, quando mi chiudo alle spalle la porta di casa, e aspetto che ritorni Bruce Banner.

2 commenti:

Pierluigi ha detto...

...sei davvero bravissima a scrivere, complimenti, ho i brividi di emozione sulla pelle. E grazie per avermi nominato, sono proprio commosso! *///////////*

Lila ha detto...

:))
grazie a te, che mi hai dato "l'aggancio"