"Solo gli stupidi non hanno mai paura".
Chi lo ha detto non lo ricordo, ma oggi, a quanto pare, sono meno stupida del solito.
Così tanto di meno. che ieri mi è venuto anche un febbrone da cavallo, all'idea.
Perché oggi, dopo circa cinque mesi torno al lavoro.
Si ha un bel dire, che ho preso freddo quando sono uscita con Bev, lunedì, in mezzo al traffico; non più abituata all'aria fresca di novembre, che sulla moto si sente molto di più, un po' di freddo l'ho pure sentito. Ma mi sentivo anche come Harry Potter sulla sua scopa, con una emozione inenarrabile che saliva dentro. In moto, quasi come quando nuoti: ti sembra di volare.
Mi sentivo come Platinì, nel traffico. Platinì, prima di tirare sapeva già dove erano tutti gli avversari, e faceva goal, perché aveva quell'attimo di coscienza che gli permetteva di inquadrare il passaggio giusto, lì, tra le gambe dei giocatori. Ho fatto goal anche io, lisciando due volte la stessa manovra che mi ha procurato l'incidente. Stavolta, pensando "questo qui davanti mi sa che gira", anche se il "questo" non ha messo la freccia, ho aspettato a sorpassarlo. E infanti ha girato. Come cinque mesi fa, quando è cominciata quest'altra vita. Solo che quella volta, ho sorpassato. Ritrovandomi a fare la macchia sull'asfalto. Io, come una macchia d'olio, impressa nel nero catrame.
Stavolta ero troppo giovane perché accadesse di nuovo. Così sono stata attenta... e molto zen.
Esistevo solo io, la moto, le auto, l'aria, il sole... si, sembra che stia dicendo che ero attenta a tutto, e infatti è così. L'unica cosa che mancava erano pensieri che distogliessero da ciò che stavo facendo. Insomma, pari ad un "quando mangio, mangio" e nient'altro, stavolta mi sono ricordata di non togliere la glassa.
Ciò nonostante, qualcosa è stato in agguato, sotto l'attimo perfetto. Qualcosa di profondo ha lavorato, scavato, colpito. E ieri mi sono dovuta fare l'ultimo giorno di riposo... a riposo. Volevo fare delle belle cose, volevo vedere un amico e andare a mangiare un gelato; magari andare a vedere una mostra, come se fosse domenica. Perché oggi è di nuovo lunedì. E per la prima volta, dopo cinque mesi, ha suonato la sveglia, alle cinque, e stavo ancora dormendo.
Oh si. l'insonnia mattutina ha provato, come tutti i giorni, a farmi svegliare alle tre e mezzo. Ma ho dormito di nuovo.
Ora sono pronta. Un po' febbricitante, ma non importa. Ho deciso di andare, perchè è anche vero che si dice che i coraggiosi, sono quelli che vedono il pericolo, e gli vanno incontro comunque.
E tanto, se stessi a casa anche oggi, anche domani, non avrei meno paura di ricominciare.
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