Pubblico, tralasciando le parti più personali e su sua autorizzazione, la lettera che mi ha mandato un'amica. Lei è una mamma, quindi diciamo che ha una esperienza, rispetto al dare e prendere della vita, un po' diversa dalla mia, che non ho avuto questa possibilità. Limpida e breve, come
Mobu e Al nei suoi commenti, ha soprattutto toccato un tema complesso e affascinante, che mi ha traghettato un po' avanti e indietro nel tempo, prima ad altri scritti, poi di nuovo qui, di fronte a domande su cosa significhi essere liberi, e su cosa siamo disposti a fare per esserlo.
"Ciao... ho letto con attenzione anche le tue riflessioni su Eluana.
personalmente trovo questo parlarne sui media qualcosa di osceno, credo che rasenti la pornografia.
ci dovrebbe essere molta più discrezione e apprezzo il silenzio del padre di Eluana e lo rispetto nel voler porre fine al proprio strazio.
non so se hai visto il film 'il mare dentro'.
si può voler scegliere di morire o di vivere, si può voler scegliere di far vivere o morire, l'unica cosa che ci deve interessare politicamente è garantire queste libere scelte. per questo ci vorrebbe una legge in grado di tutelare gli interessi di tutti.
ammettere il testamento biologico o al limite l'eutanasia lascerebbe intatta la libertà di chi non vuole ricorrervi.
ma è questa libertà che i credenti spesso non tollerano e vogliono che il loro proprio senso morale diventi legge per tutti.
quindi io vorrei una legge che tutelasse la libera scelta.
ma cosa farei io nel caso specifico data la legge?
sinceramente non lo so.
e non credo di poterlo sapere prima.
amo e rispetto la vita umana anche quando è ridotta ad uno stato vegetativo. credo che sia una grande lezione di vita vivere l'esperienza della differenza dalla norma. ma mi sembra tale solo se garantita come libera scelta. me lo imponessero sarebbe un'intollerabile fardello.
la vera violenza è trasformare un gesto d'amore qual'è il rapporto con un diverso, in un atto di obbedienza e coercizione alla legge che ti impone di amare il diverso ( quello che vorrebbero fare i cattolici con il padre di Eluana) o di sopprimerlo per forza ( quello che facevano i nazisti).
ti abbraccio
C."
"Libertà va cercando,
ch'è sì cara,/
come sa chi per lei vita rifiuta".
Questo scriveva Dante Alighieri (
Purg.I, 71-72. Dialogo tra Virgilio e Catone). E per tutta la Commedia viene e va questo tema irrisolvibile, della libertà; secoli dopo, così Voltaire:
«Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente.»
Celeberrima. E con ciò ha in pratica definito il principio della Democrazia.
Principio che talvolta, nel nostro laicissimo (?!) stato sembra essere dimenticato; viene soppresso in favore del buonismo mediatico; perché a volte la diplomazia impone che sia così.
La libertà, tuttavia, è qualcosa che si muove dentro di noi. Che deve esistere, nella essenza, dentro di noi. Voglio essere paradossale, senza entrare nel metafisico.
E' stato osservato sperimentalmente che le aree del cervello deputate ad un certo compito si attivano già solo immaginando che il movimento si compia. Possiamo quindi concludere, che anche in catene posso essere libero di andare ovunque.
(avevo avvisato!)
La realtà è molto più sorprendente della fantasia.
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